La morte di Satnam Singh è colpa di tutti.
Tutti sapevano e non si è mosso. Il proprietario dell’azienda dove lavorava il trentunenne indiano è indagato da cinque anni per capolarato.
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Renzo Lovato, il proprietario dell’azienda dove lavorava il 31enne indiano lasciato morire per strada con un braccio tranciato, è indagato da cinque anni per capolarato.
L’uomo, secondo cui Satnam è morto per una sua “leggerezza”, è stato lasciato libero di schiavizzare i braccianti: li assumeva, poi li licenziava costringendoli a continuare a lavorare mentre incassavano la disoccupazione.
Così, poteva pagarli la metà (tutto in nero) – la società ha ottenuto 131mila euro di fondi pubblici. e intanto i poveri cristi senza diritti venivano fatti lavorare a 4 euro l’ora senza bagni e costretti a vivere in baracche per cui dovevano pagare.
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