Le Casse non stanno per morire
Oliveti al convegno Cassa geometri ha ribadito autonomia settore
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“Qualcuno si ostina a sostenere che le Casse di previdenza private starebbero per morire, eppure noi siamo ancora qua, a dare seguito in maniera puntuale al compito che ci è stato assegnato dalla Costituzione”.
A dirlo il presidente dell’Adepp, l’Associazione che riunisce gli Enti previdenziali privati, Alberto Oliveti, intervenuto oggi nel corso di un convegno organizzato dalla Cassa Geometri, ribadendo il valore dell’autonomia e dell’indipendenza del settore.
“Quando si parla di previdenza privata, il riferimento fondamentale è rappresentato dall’Articolo 38 della Costituzione, nel quale si fa una netta distinzione tra funzione pubblica e soggetto privato che esercita questa funzione nell’interesse pubblico. Il soggetto in questione infatti, rappresentato proprio dalle casse private, deve poter svolgere questa funzione in piena autonomia gestionale, organizzativa e contabile. Allo Stato – prosegue Oliveti – resta il compito, sempre previsto dall’Art. 38 della Carta, di predisporre e integrare, ma mai di gestire direttamente”. Proprio la confusione, avanza, “voluta o non voluta, su questo punto conduce la discussione pubblica a rilanciare periodicamente tentativi di ripubblicizzazione delle Casse previdenziali private. Le quali, per conto loro – aggiunge – continuano a svolgere in modo esemplare il proprio ruolo: pagano regolarmente le pensioni, forniscono assistenza e sostegno ai propri iscritti, come accaduto in modo lampante durante questi lunghi mesi di pandemia, e hanno anche costituito un proprio patrimonio con il quale effettuano investimenti in Italia e in Europa”.
Infine, una battuta riguardo al tema della morte: “Alcuni nostri interlocutori assomigliano a quel monaco del film ‘Non ci resta che piangere’ il quale grida, per ben tre volte, ‘Ricordati che deve morire’ a un ignaro Massimo Troisi, che alla fine risponde ‘Mo’ me lo segno’. Ebbene – chiosa Oliveti – anche noi delle Casse previdenziali ci segniamo questo infausto messaggio lanciato da qualcuno, ma intanto proseguiamo a fare correttamente il nostro lavoro”.
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