Le oligarchie per popoli superflui
La falsa democrazia, le oligarchie delle caste...e il consorzio umano
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La minoranza non ha poteri se non l’espressione del dissenso. L’ascolto delle minoranze è garanzia di pluralismo e crescita nell’obiettivo comune di sviluppo di un paese, di una categoria. Le oligarchie imperversano ed attraverso leggi strutturate in tal senso, garantiscono che i protettorati continuino nel loro disegno di manipolazione di un consenso falsamente acquisito. La corruzione, figlia del sistema, collante necessario a garantire la funzionalità ed operatività del sistema stesso, non risparmia nessuna categoria.
La Carta Costituzionale resta l’unica ancora e riferimento per chi intende riformare prima le coscienze, poi le professionalità, poi la politica. Nell’ avvocatura il “ricambio”, al momento soffre il duplice sospetto di affidarsi a vere menti nuove ed avulse dal sistema o incoraggiare falsi venti di protesta che celano nuove e più strutturate e preparate oligarchie… e riconoscerle non è semplice.
Impossibile conoscere la verità. Il binomio costituito da un sostantivo ed il suo aggettivo, tempo reale, così suole definirsi, mette in rete una miriade di informazioni spesso non verificabili relativamente alla fonte e alla sostanza …soggiacendo alla strumentalizzazione che si vuole proiettare di quella informazione.
La verità non è gradita alle oligarchie che regolano il potere ed è indubbio che se davvero la verità non esiste, bisogna ripiegare sul concetto che la verità alla fine, corrisponde alla personale concezione e percezione della realtà che, se verificabile in una “media collettività “, può dare origine a motivati movimenti di pensiero. La “vera verità” è custodita nei salotti del potere, dove vengono elaborate le strategie di lungo e medio periodo ed affidate di solito ai mediocri e stolti trasformisti di turno che hanno lo scopo di divulgare ciò che serve alla vera verità ed ai fini cui essa deve tendere, fini e scopi che non svelano gli interessi collettivi ma gli interessi dell’oligarchia stessa. Nella vicenda dell’illegalità, ciò che appare non è…se è stata scelta la strada della eversiva permanenza nelle istituzioni forensi , il movente è duplice. Garantire da un lato la permanenza dei benefici economici legati alla posizione, ciò che appare direttamente, dall’altro , pianificare l’ulteriore asservimento per i successori , istruiti al punto tale da continuare ” la gestione ” nel rispetto e riverenza delle direttive di chi c’era prima…la preparazione dei gregari.
La battaglia per il rispetto della legalità, in tutti i settori dello Stato coinvolti, resterà sempre la madre delle battaglie, nella profonda e sentita consapevolezza che al suo ripristino, almeno per il momento, seguirà sempre il meccanismo falsato di una successione
i cui protagonisti saranno commedianti che pontificheranno con la voce dei loro ventriloqui.
Nulla cambierà… il consorzio umano è padrone di se stesso anche se non lo sa o, forse, anche se preferisce non saperlo. Se se ne rendesse conto, il regime avrebbe i minuti contati
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