Anno: XXV - Numero 214    
Giovedì 21 Novembre 2024 ore 13:20
Resta aggiornato:

Home » Le pensioni in ritardo dei dipendenti pubblici

Le pensioni in ritardo dei dipendenti pubblici

Arrivano spesso richieste in merito al fatto che per molti mesi l'ex dipendente pubblico pensionato riceve una pensione “provvisoria”.

Le pensioni in ritardo dei dipendenti pubblici

La pensione infatti viene liquidata il giorno successivo a quello in cui il lavoratore cessa la sua attività lavorativa e le prime mensilità di pensione sono, quindi, pagate in base ad un calcolo provvisorio.

L’INPS, infatti, deve entrare in possesso dei contributi versati negli ultimi mesi di lavoro prima di poter procedere al calcolo definitivo dell’assegno spettante.

Ma dopo quando tempo la pensione provvisoria diventa definitiva? Secondo i dati forniti da Inps in media potrebbero trascorrere dai 6 mesi all’anno per avere l’importo ( e gli eventuali arretrati) della pensione definitiva ma in realtà molte pensioni dopo alcuni anni non vengono ancora liquidate in via definitiva, con il rischio che, passati tre anni dalla prima erogazione, il cittadino decada dai suoi diritti. Per tutti i casi che si stanno avvicinando al limite dei tre anni di decadenza conviene inviare una lettera di sollecito e messa in mora.

Per quanto riguarda il TFS, ricordiamo che nel migliore dei casi la liquidazione della prima rata avviene dopo circa 15 mesi dalla cessazione del servizio. Se i tempi si dovessero allungare si consiglia anche qui di inviare un sollecito, con la contestuale richiesta degli interessi che matureranno.

Per ovviare a queste lungaggini, l’INPS ha deciso di concedere l’anticipo con tassi di interesse agevolato all’1% ai dipendenti della pubblica amministrazione che ne fanno richiesta, senza passare tramite le banche.

L’Inps anticiperà dal 1° febbraio 2023 la liquidazione ai dipendenti pubblici in pensione in attesa del Tfr-Tfs che ne faranno domanda a un tasso agevolato dell’1% oltre allo 0,5% delle spese.

Con ciò, si vuole ovviare alla situazione penalizzante per i dipendenti pubblici che ricevono il loro trattamento di fine rapporto se superiore a 50mila euro a rate (fino a tre se supera i 100mila euro) e che finora potevano chiedere l’anticipo solo a un istituto di credito per un importo massimo di 45mila euro.

La domanda potrà essere inoltrata dal 1 febbraio 2023 fino ad esaurimento dei fondi.

Il finanziamento arriverà in massimo 75 giorni oltre ai tempi tecnici di istruttoria.

Smeralda Cappetti, legale, consulente Aduc

© Riproduzione riservata

Iscriviti alla newsletter!Ricevi gli aggiornamenti settimanali delle notizie più importanti tra cui: articoli, video, eventi, corsi di formazione e libri inerenti la tua professione.

ISCRIVITI

Altre Notizie della sezione

Archivio sezione

Commenti


×

Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.