Le scelte del governo per la sanità vanno nella direzione sbagliata
Parola del Segretario Nazionale Anaao Assomed, Pierino Di Silverio.
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«Saranno defiscalizzati gli straordinari dei medici e la retribuzione di risultato finalizzata all’abbattimento delle liste d’attesa». Sono le parole con cui la presidente del Consiglio ha commentato alcune misure sulla sanità contenute nella manovra economica 2024. Parole accolte con perplessità dal Segretario Nazionale Anaao Assomed, Pierino Di Silverio.
«Per accorciare i tempi di attesa, la cui lunghezza ha cause strutturali, si pensa di chiedere più ore a un personale stremato da una carenza di organico drammatica e un peggioramento senza precedenti delle condizioni lavorative. Come se l’orario di lavoro dei medici e dei dirigenti sanitari fosse una variabile indipendente disponibile ad libitum: 38 ore di debito contrattuale, il più alto del comparto sanità, turni notturni e festivi extra a causa della carenza di personale, 2,5 mln di ore richieste per la riduzione delle liste di attesa, altri 10 mln di ore eccedenti, nemmeno retribuite o recuperate, e 5 mln di giornate di ferie arretrate. Senza considerare che 6 su 10 si scoprono in burn-out, dopo una pandemia che li ha prosciugati di energie fisiche e mentali, a una età media che li vede al primo posto al mondo. Non c’è spazio per “più ore”, un nuovo cottimo senza flat tax», dichiara Di Silverio.
La carenza di personale è un dato oggettivo, eppure non sono contemplate nuove assunzioni, dicono dall’Anaao. «Negli ospedali e nei presidi territoriali oggi mancano all’appello 15mila medici, anche grazie alla fuga di 10 di loro ogni giorno. Eppure, la parola “assunzioni” non compare, tantomeno l’impegno a eliminare un tetto di spesa anacronistico, facile alibi per le regioni che non vogliono assumere. E la promessa rivalutazione del trattamento economico di tutto il personale medico e sanitario è rinviata a futura memoria, malgrado le retribuzioni dei medici dipendenti siano, oggi, al terzultimo posto in Europa. Ma per la sanità privata spuntano 600 milioni che rafforzano il ruolo dello Stato come suo primo cliente», specifica Di Silverio. Detassare lo straordinario non è la soluzione secondo Anaao.
«È l’ennesima scorciatoia che non costa niente e dà l’illusione di fare qualcosa. Mentre i medici della sanità privata hanno la detassazione dell’intero salario accessorio, un ulteriore vantaggio competitivo nei confronti del sistema pubblico», sottolinea Di Silverio. «Pur apprezzando lo sforzo economico, per ora solo dichiarato, per il rinnovo contrattuale della sanità, – prosegue Di Silverio – non possiamo condividere la vision che sembra emergere dagli atti del Governo: ti pago di più se lavori di più».
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