L’Int invia al Senato una proposta sulla fattura elettronica
L’ emendamento concerne i contribuenti in regime agevolato
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L’Istituto nazionale tributaristi (Int), presieduto da Riccardo Alemanno ha inviato ai presidenti delle Commissioni Affari Costituzionali e Istruzione pubblica, beni culturali.
Dario Parrini e Riccardo Nencini e ai relatori Tatiana Rojc e Andrea Cangini al decreto sulle misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) una proposta di emendamento all’art.18 del testo “contenente la riformulazione del comma 3 relativo alla gestione dell’obbligo di fatturazione elettronica per i contribuenti in regime agevolato, prevedendo un semestre senza sanzioni, evitando esclusioni discriminatorie e concedendo a tutti i contribuenti interessati maggiore tempo per adeguarsi agli adempimenti connessi, senza ansie sanzionatorie”.
Lo si legge in una nota dell’associazione professionale, in cui si spiega che il testo “introduce, dal prossimo 1° luglio, l’obbligo di fatturazione elettronica anche per i contribuenti in regimi agevolati (forfettari e di vantaggio), che abbiamo sostenuto e che condividiamo, ma la norma contiene differenziazioni sulla decorrenza dell’obbligo, che comportano complicazioni e confusione nonché una discriminazione tra soggetti che, se applicano il regime forfettario, non sono certo strutturati e ciò indipendentemente dai ricavi dichiarati.
Riteniamo che – va avanti la nota – in ambito fiscale, si debba evitare di porre paletti la cui rigidità comporta inevitabilmente discriminazioni. Bisogna, inoltre, evitare di introdurre modifiche a un regime fiscale in corso d’anno, per questo proponiamo la non applicazione delle sanzioni per tutto il secondo semestre 2022 e non come attualmente normato solo su base mensile per il primo trimestre di applicazione, spostando l’applicazione delle sanzioni al 1° gennaio 2023 e concedendo più tempo ai soggetti obbligati”. “Anche gli intermediari fiscali che inevitabilmente saranno, come sempre, direttamente coinvolti nell’accompagnare i contribuenti interessati verso il ‘nuovo’ obbligo, potranno gestire questa transizione superando l’ingorgo di adempimenti previsti per il mese di giugno”, dichiara Alemanno, secondo cui “a chi paventa costi pesanti per i nuovi obbligati, dico che oggi, rispetto all’originaria introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica, gli studi e gli stessi contribuenti sono ormai in confidenza con la fatturazione digitale e che per i soggetti con ricavi estremamente contenuti e conseguente minima emissione di fatture, ci sono i sistemi gratuiti messi a disposizione dall’Amministrazione finanziaria”.
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