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La volatilità delle pensioni d’oro

Ora o mai più

Osvaldo De Paolini, giornalista con grande esperienza in economia e finanza, il 12 aprile 2024 ha denunciato su ilgiornale.it che: “C’è una crepa nella previdenza” dei professionisti italiani.

https://www.ilgiornale.it/news/cronache/professionisti-c-crepa-nella-previdenza-2308151.html

Lo scrivo, inascoltato ma con tutti i numeri utili per dimostrarlo, da molte lune, così da inimicarmi l’industria finanziaria, i management delle varie Casse e il mainstream corrente che ha interesse a spremere quelli che F. Bastiat già nel 1850 chiamava gli imbecilli indotti inconsapevoli, che sono tutti coloro che ancora non hanno metabolizzato l’albero degli zecchini d’oro del Pinocchio di Collodi.

L’albero degli zecchini è un fiabesco creatore di soldi, ambiguo emblema della fantasia con cui gli uomini hanno costruito monete o strumenti ad esse alternativi.

«La Consob il 19.2.2024 (fonte Ansa) ha puntato il dito sulle truffe finanziarie che “ripropongono lo schema del gatto e della volpe e dell’albero degli zecchini d’oro, reso celebre da un episodio di Pinocchio, la fiaba di Carlo Collodi”. “Che arrivino via web o per telefono – spiega l’autorità di vigilanza sui mercati – che propongano offerte in criptovalute, in azioni di aziende con marchi molto noti o che addirittura abusino del nome della stessa Consob, per ingannare i risparmiatori, il risultato è sempre lo stesso: chi cade nella trappola, perde i suoi soldi”. “Tutte – sottolinea – hanno in comune la promessa di guadagni altissimi in tempi brevissimi”. Addirittura lo stesso logo della Consob è sfruttato per “prospettare ai risparmiatori già truffati l’ipotesi ingannevole di un recupero crediti, che in realtà non è altro che una truffa dopo la truffa” promuovendo iniziative che “nulla hanno a che vedere con la Consob”. Ai risparmiatori spetta il compito di “adottare tutte le cautele del caso quando vengono sollecitati ad aderire ad offerte dall’apparenza straordinariamente promettente, promosse il più delle volte da intermediari abusivi”. Per farlo uno strumento a portata di tutti è la sezione ‘Occhio alle truffe!’» (Fonte: www.consob.it).

Ora tutti i bilanci tecnici delle varie Casse di previdenza dei professionisti hanno dimostrato che tra 15/20 anni il saldo previdenziale (cioè il rapporto fra le entrate contributive e le uscite per pensioni) diventerà negativo cosicché le pensioni dei professionisti dipenderanno, più che dai contributi degli attivi, dal rendimento del patrimonio nel frattempo accumulato.

Questo semplice fatto oggettivo dimostra come le pensioni dei professionisti italiani siano destinate a diventare “volatili” perché i mercati finanziari sono volatili, salvo credere nell’albero degli zecchini d’oro e cioè che seminando due monete d’oro e abbeverando adeguatamente, dopo un po’ nasce un albero ripieno di pensioni d’oro.

Attualmente il Governo italiano è alla disperata ricerca di denaro fresco per far fronte a tutti i bonus che i passati Governi hanno diffuso a macchia d’olio, avvantaggiando per lo più solo i ricchi.

Questo sarebbe il momento giusto per concordare o il passaggio di tutte le Casse in INPS o il prestito allo Stato dell’intero patrimonio elle casse ad un tasso di rendimento che sia in linea con i bilanci tecnici delle varie Casse di previdenza.

Queste due opzioni trasformerebbero la volatilità delle pensioni d’oro dei professionisti italiani, in pensioni certe e conformi ai parametri costituzionali di cui all’art. 38 della nostra Carta.

“Che sia un sogno lontano, un obiettivo vicino o solo un traguardo da pianificare nel tempo per non trovarsi spiazzati, la pensione occupa i pensieri, e a volte gli incubi, degli italiani” (Jean Marie Del Bo in 3/Pensioni, Il Sole 24Ore).

 

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