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Le toghe (quasi) unite rispondono a Nordio: “Noi ti fermeremo...
07 Febbraio 2025” La magistratura raccoglie la sfida lanciata dal guardasigilli in Aula: «Siamo pronti a mobilitarci contro le riforme». Ma in Anm è battaglia.
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” La magistratura raccoglie la sfida lanciata dal guardasigilli in Aula: «Siamo pronti a mobilitarci contro le riforme». Ma in Anm è battaglia.
Sul Sole 24 ore il Presidente De Luca evidenzia che gli incentivi devono essere utili e accessibili con pochi oneri burocratici.
Vediamo quale è il problema.
Lo scontro quotidiano piace alla pancia del paese ma lo porta alla rovina.
Giorgia Meloni ha scelto la strada dell’“affondo”, come scrivono i giornali, nei confronti dei magistrati: “i giudici si candidino se vogliono governare” ha titolato il Corriere della Sera.
Alla fine, la verità l’ha detta Bruno Vespa. Il giornalista ha ricondotto nei termini esatti la vicenda del Generale libico Almasri che, trovandosi in Italia raggiunto da un ordine di cattura della Corte Penale Internazionale, è stato accompagnato libero in patria con un aereo di Stato.
A noi stavolta è proprio mancato un Andreotti. Ma ricordando agli ipocriti che fu un certo Minniti che iniziò a collaborare con la Libia.
L’inchiesta che colpisce la premier e il cuore del suo governo ci riporta al ‘94, data del famigerato avviso di garanzia recapitato a Berlusconi. Ma denunciarlo come atto politico sarebbe un errore.
Si dice che l’Italia sia uno “stato di diritto”.
L’immagine dell’ordine giudiziario, che in qualche modo agli occhio del cittadino incarna la giurisdizione, che si scontra con il potere politico mi lascia fortemente perplesso.
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