RdC strumento complesso, da rendere più rapido e fluido
Su Adnkronos la Presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine interviene in merito alla riforma annunciata della misura
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Riduzione dei tempi di attuazione della misura, diminuzione del numero massimo delle offerte che possono essere rifiutate, arrivando anche ad una sola che rispetti criteri di congruità reddituale e di distanza casa-lavoro. E ancora, pensare ad un meccanismo che porti ad un maggiore coinvolgimento di aziende e associazioni di rappresentanza, stimolando la ricerca di personale anche sul portale nazionale. Così Marina Calderone, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, intervistata da Adnkronos/Labitalia interviene sul dibattito legato alla possibile riforma del reddito di cittadinanza che sarebbe allo studio del Governo per garantire una maggiore incisività in termini di ricaduta occupazionale. “Al reddito di cittadinanza sono mancati semplicità attuativa e supporto sistemico” – dichiara la Presidente – “è infatti uno strumento molto complesso: il passaggio dalla fase passiva (di percezione del reddito) a quella attiva, di supporto alla ricerca del lavoro, è molto lunga e complessa”. Per questo motivo per la Presidente è fondamentale l’incentivazione delle politiche attive – rafforzando le misure a sostegno dell’occupabilità come formazione, orientamento e tirocini – per coinvolgere il beneficiario del RdC in un percorso di reinserimento al lavoro che, se ben progettato e attuato, dovrebbe lasciare ben poco tempo a disposizione per accettare lavori in nero.
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