Salario minimo legale: un incontro che può favorire solo le opposizioni
Giorgia Meloni ha cambiato idea oppure vuole dare argomenti per i comizi alle Feste dell'Unità?
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Ma che senso ha la convocazione, di questo pomeriggio, delle opposizioni per ‘’confrontarsi’’ sul salario minimo? In questa partita, il governo aveva sottovalutato un’azione in contropiede delle opposizioni e se l’era cavata gettando la palla in tribuna con il rinvio all’autunno votato dalla Camera.
Da come le opposizioni avevano avanzato e sostenuto la loro proposta era evidente che il loro obiettivo non era quello di’ottenere un salario minimo legale, ma che si proponeva nodi impostare e vincere una sfida sulla comunicazione nei confronti del governo, accusato di essere insensibile al grido di dolore dei lavoratori poveri. Una campagna che aveva avuto un inatteso successo grazie alla discesa in campo dei media ‘’amici degli amici’’ e dei talk show sempre alla ricerca della notizia dell’uomo che morde il cane. Credo che Elly Schlein – magari inavvertitamente – abbia messo il dito, con la campagna sul salario minimo, su di un punto debole della maggioranza, risvegliando l’ES in sonno del suo populismo congenito. Così Meloni, anziché autorizzare, come sarebbe stato ovvio, la maggioranza di votare l’emendamento soppressivo in Commissione e in Aula ha preferito la via della ritirata, privando così le opposizioni di quel risultato mediatico che era il loro principale obiettivo. Ecco perché è sbagliato – nel momento in cui il governo è sotto tiro sul terreno del reddito di cittadinanza – esorcizzare, prima della pausa estiva, una questione accantonata e fornire, così, alle opposizioni un rinnovato motivo di polemica da sventolare in tutte le Feste dell’Unità? Forse il governo ha cambiato opinione rispetto alle motivazioni contrarie, come quelle non banali indicate nella risoluzione approvata dalla Camera nel dicembre scorso? Non sarà che Nicola Fratoianni ha fatto breccia anche in questa materia? Il ministro del lavoro Marina Calderone, in un’ intervista ha indicato una linea molto vaga: “Mi aspetto esattamente quello che si aspetta la presidente Meloni che ha aperto al confronto con le opposizioni. Io credo che questi temi, quello della contrattazione, del livello salariale delle persone ma anche dello stato di salute del mondo del lavoro sia un tema su cui è importante avere un confronto aperto e costruttivo”.
Sembrano i propositi di una persona che si prepara a partecipare ad una tavola rotonda. I toni del duo Conte Schlein sono invece minacciosi, pronti ad attaccare con maggior vigore la ‘’sceneggiata’’ del governo, da una posizione di oggettivo vantaggio mediatico. Si dice che Meloni sia interessata a recuperare, su di una linea di dialogo, Carlo Calenda (Matteo Renzi non parteciperà all’incontro). Ma quante divisioni ha il leader di Azione? Poi anche con Calenda ci si confronta ugualmente sul salario minimo, magari con alcune differenze. È questa la nuova linea del governo? Su 7 euro orari si fa l’accordo?
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