Caro direttore, stiamo andando verso la chiusura del centro per la prevenzione del tumore al seno di corso Vittorio Emanuele.
Nel nuovo piano aziendale non comparirebbe infatti il centro di senologia di Palazzo Baleani, sede distaccata del Policlinico Umberto I.
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A fine luglio è andata in pensione un’oncologa, nel centro di senologia è rimasta solo la responsabile, la professoressa Maria Luisa Basile, e un radiologo: ma senza la presenza in organico di due oncologi la struttura è destinata a chiudere.
Palazzo Baleani è sempre stato un punto di riferimento importante per la salute delle donne, funziona come una sorta di pronto soccorso: l’accesso è libero per chi manifesta dei sintomi (sono circa 30 al giorno), non servono prenotazioni e non ci sono liste di attesa.
Chi può condivida…..non mi aspetto che lo facciano solo le donne…..non mi aspetto che lo facciano solo le persone colpite da tumori di qualsiasi tipo……mi aspetto che tutti condividano affinché si sappia che un’ eccellenza conosciuta in tutta Italia,un pronto soccorso oncologico dove ogni donna può andare senza appuntamento e senza alcuna prenotazione ed essere visitata e diagnosticata in giornata, una struttura che, grazie alla tempestività della diagnosi, ha salvato centinaia di vite……vogliono chiuderlo. Uniamoci e lottiamo contro chi sta distruggendo la sanità pubblica a favore di quella privata.
Carla Ricotti
L’allora assessore alla sanità Alessio Amato, il 17 ottobre 2019 incontrando aveva assicurato: Palazzo Baleani non chiuderà, diventerà il Centro Salute della Donna aveva incontrato una delegazione del comitato di donne che ormai da giorni sta protestando contro la chiusura del centro anti-tumore.
“Si avvierà – aveva assicurato – un percorso multidisciplinare di livello regionale per l’individuazione e la sorveglianza del rischio ereditario per le donne con mutazione Brca e questo, accanto alle altre attività sanitarie del centro, consentirà di avere un presidio fortemente innovativo. Per fare ciò bisogna unire le forze tra le migliori competenze dell’Università la Sapienza e l’Istituto Tumori Regina Elena di Roma che già lavorano con la piattaforma Molecular Tumor Board (MTB)”.
Per definire ruoli e funzioni, aveva spiegato ancora D’Amato, “verrà presto redatto un decreto commissariale. Il Centro Salute della Donna di Palazzo Baleani avrà carattere strategico per il Sistema sanitario regionale. Questo è quanto ho rappresentato anche al Magnifico Rettore dell’Università la Sapienza di Roma e mi fa piacere che tale iniziativa abbia trovato ampio riscontro tra i professionisti dell’oncologia romana che si sono dichiarati sin da subito disponibili a collaborare”.
Sono passati quattro anni e siamo ancora in alto mare
Il direttore
Luigi Pio Berliri
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