Mondo Professionisti crede nel valore del confronto tra diverse opinioni.
Riceviamo e pubblichiamo
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Egregio Direttore,
La separazione delle carriere è da sempre una battaglia dell’intera avvocatura, a fronte di storture e deviazioni del sistema che si sono spesso manifestate e tuttora si manifestano in modo evidente. La protesta di Anm, largamente prevedibile, è la stessa che viene proclamata ogniqualvolta qualche provvedimento va a sfiorare la loro categoria.
Il richiamo alla Costituzione dovrebbe essere fatto anche con riferimento a quei principi che le storture e deviazioni di cui sopra hanno violato.
L’avvocatura – non politicizzata e strumentalizzata- deve fare se lo ritiene osservazioni nel merito del provvedimento, ma non può non condividerne le finalità e gli scopi, che sono quelli di porre rimedio a quanto in questi anni tutti abbiamo constatato.
Le proteste corporative lasciamole ad altri, e protestiamo invece, e ne avremmo ben i motivi, per la soluzione di problemi molto più rilevanti e seri e di interesse generale.
Ad es. la situazione intollerabile e indegna delle carceri; il non funzionamento delle infrastrutture e dei programmi informatici a cui ci stiamo interamente affidando incuranti di verificarne l’effettiva affidabilità’; i tempi indecorosi della Giustizia (ad es. nel delicato settore della famiglia i tempi ristretti e cadenzati previsti dalla riforma Cartabia non sono quasi mai rispettati
A Como, solo per citare un caso, la prima udienza di una separazione conflittuale, con minori, è stata fissata a 14 mesi e non ai 90 gg di legge e rischia di essere ulteriormente rinviata per passaggio di magistrati ad altre funzioni).
Non parliamo poi della durata dei processi penali che porta alla prescrizione un gran numero di reati di ogni tipo.
La situazione della Giustizia non è più nemmeno descrivibile usando termini di normalità.
È la resa di Giustizia in modo celere, adeguato e imparziale, è una delle funzioni principali dello Stato di diritto.
Si tratta certamente di questioni di ampia rilevanza costituzionale, di certo non inferiore ad altri casi.
Il richiamo a tutto questo anziché a scioperi e difese corporative, sarebbe a mio avviso auspicabile, anche in modo deciso.
Sempre che si abbia ancora il coraggio di esprimere le proprie opinioni e non solo quello di occupare sedie più o meno prestigiose e raccogliere accuratamente le foto di tutte le occasioni pubbliche a cui si è partecipato, magari per pubblicarle a scopo promozionale sui sociali.
Michelina Grillo (Avvocato)
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