Impingement della Spalla: comprendere e affrontare il dolore con l'osteopatia
Come affrontare il dolore dell'impingement della spalla, conosciuto anche come sindrome da conflitto, con l'osteopatia.
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L’impingement della spalla, conosciuto anche come sindrome da conflitto, è una problematica piuttosto diffusa che coinvolge l’articolazione gleno-omerale. Questa condizione si manifesta quando i tendini della cuffia dei rotatori subiscono una compressione in uno spazio troppo ristretto, a causa di fattori anatomici o funzionali. Il dolore è uno dei principali campanelli d’allarme, spesso accompagnato da una riduzione dell’escursione articolare e da una sensazione di debolezza durante i movimenti di elevazione o abduzione del braccio.
In qualità di osteopata, ritengo fondamentale considerare l’impingement non solo come un disturbo localizzato alla spalla, ma come il risultato di compensi e adattamenti che possono interessare l’intera catena muscolo-scheletrica. Infatti, la funzionalità di quest’area è strettamente correlata alla mobilità e alla postura del rachide cervicale e toracico, nonché alla corretta posizione della scapola. Una scapola bloccata o ruotata in maniera non fisiologica può contribuire a ridurre lo spazio subacromiale, favorendo il ripetersi di microtraumi sui tendini.
Dal punto di vista dell’approccio terapeutico, in ambito osteopatico si interviene innanzitutto con un’accurata valutazione globale, per identificare eventuali disfunzioni che agiscono sulla biomeccanica della spalla. Le tecniche di mobilizzazione articolare, il rilascio miofasciale e la normalizzazione delle tensioni muscolari sono strumenti fondamentali per ripristinare un corretto allineamento e favorire il recupero dello spazio subacromiale. Al contempo, esercizi specifici di rinforzo per la cuffia dei rotatori e di stabilizzazione della scapola risultano essenziali per mantenere i miglioramenti ottenuti e prevenire ricadute.
Anatomia della spalla e meccanismo dell’impingement
Prima di approfondire questo tema, è importante capire come funziona la spalla! Essa è probabilmente l’articolazione più complessa del corpo umano. Senza entrare troppo nel dettaglio è giusto citare la cuffia dei rotatori cioè l’insieme dei tendini dei muscoli sovraspinato, sottospinato, sottoscapolare e piccolo rotondo. Questi, partendo dalla scapola avvolgono la testa dell’omero appunto come una cuffia. L’acromion che abbiamo già citato prima, forma un arco sopra la testa dell’omero. Talvolta questo arco è particolarmente prominente e durante il sollevamento laterale del braccio, specialmente sopra i 45°, si crea un conflitto che causa appunto dolore accompagnato da limitazione del movimento. Inoltre, è bene tenere presente che la stabilità della spalla dipende in larga misura da muscoli, legamenti e capsule articolari, che lavorano in sinergia per mantenere la testa dell’omero centrata nella cavità glenoidea. Un’accentuata prominenza dell’acromion, combinata con alterazioni posturali della scapola, può aggravare la compressione dei tessuti molli. Questa interazione tra strutture ossee e muscolo-tendinee rappresenta la chiave per comprendere perché movimenti ripetuti o posture scorrette possono facilmente innescare fenomeni di infiammazione o irritazione, accelerando la comparsa dei sintomi tipici dell’impingement.
Epidemiologia della sindrome da impingement
La sindrome da conflitto è estremamente comune proprio perché, considerando che la spalla è un’articolazione con tanti gradi di mobilità, può avere tanti fattori di rischio, primo fra tutti il movimento ripetitivo, seguito da traumi più o meno gravi. Quindi si capisce come persone di tutte le età, con una prevalenza nei giovani atleti, possano incorrere in questo tipo di infortunio. Non sorprende, dunque, che sport come il nuoto, il tennis e la pallavolo – che prevedono numerosi gesti ripetuti sopra la testa – siano particolarmente legati a questa problematica. Anche le attività professionali che comportano sollevamenti frequenti o movimenti prolungati al di sopra della linea delle spalle possono incrementare sensibilmente l’incidenza di impingement. Inoltre, fattori come la sedentarietà o la mancanza di un adeguato allenamento dei muscoli stabilizzatori della scapola possono predisporre l’articolazione a stress eccessivi, aumentando il rischio di microtraumi.
Sintomi e diagnosi dell’impingement della spalla
Il sintomo principale è il dolore nella parte antero-laterale della spalla, specialmente durante l’allontanamento del braccio dal corpo, sollevando carichi e facendo movimenti sopra la testa. Altri segni importanti sono l’indebolimento e la riduzione dell’ampiezza dei movimenti. La diagnosi ha una componente clinica, tramite test specifici che valutano mobilità, forza e controllo del movimento. Nei casi più resistenti alla terapia conservativa si eseguono accertamenti come l’ecografia o nei casi in cui si sospetta la necessità della soluzione chirurgica si effettua la risonanza magnetica, confermando o precisando i sospetti della valutazione clinica. Una valutazione approfondita può includere l’osservazione della postura e l’analisi di come il paziente compie i movimenti quotidiani, per individuare eventuali compensi biomeccanici errati. L’indagine clinica spesso si completa con test specifici, come il “Neer test” o il “Hawkins test”, che mirano a evocare il dolore da conflitto. L’insieme di questi dati, unitamente a immagini diagnostiche qualora necessario, fornisce al professionista un quadro completo dell’entità del problema e delle possibili strategie di intervento.
Disturbi comuni associati all’impingement della spalla
L’impingement non va sottovalutato e va trattato adeguatamente. Alcuni disturbi che spesso si possono associare a questa problematica vi sono la tendinopatia della cuffia dei rotatori, la borsite subacromiale e le lesioni di altri tessuti molli della spalla. La conseguenza più evidente è il peggioramento del dolore e dell’allungamento del periodo di recupero, rendendo ancora più invalidante la situazione. Queste complicazioni, se non affrontate in tempi rapidi, possono sfociare in limitazioni funzionali sempre più marcate, aggravate dalla progressiva perdita di elasticità dei tessuti molli. Inoltre, la cronicizzazione del dolore può incidere negativamente anche sulla qualità del sonno e sulla capacità di svolgere semplici gesti quotidiani, come pettinarsi o allacciare la cintura di sicurezza. Per questo motivo, un intervento tempestivo e mirato è essenziale per prevenire ulteriori problemi a carico non solo della spalla, ma dell’intero apparato muscolo-scheletrico.
Trattamento osteopatico del dolore alla spalla
In generale, la terapia manuale osteopatica interviene in un approccio multidisciplinare nel trattamento dei disturbi della spalla. Nella maggior parte dei casi si parte sempre da un approccio conservativo che abbina la mobilizzazione dell’arto superiore, integrando questo lavoro con la gestione di eventuali disfunzioni articolari del torace o del tratto cervicale. Chiaramente la parte attiva ha un ruolo di primo piano in quella che è l’educazione al movimento corretto, per recuperare la forza e prevenire l’insorgenza di ricadute. Nel contesto osteopatico, infatti, si pone grande attenzione alla corretta biomeccanica globale, cercando di restituire all’articolazione scapolo-omerale la libertà di movimento necessaria a evitare eccessive compressioni subacromiali. Attraverso tecniche dolci di mobilizzazione, rilascio miofasciale e manipolazioni mirate, si punta a ristabilire un equilibrio muscolare e articolare adeguato. Questa strategia consente non solo di alleviare il dolore, ma anche di ripristinare la sinergia tra spalla, scapola e colonna vertebrale, prevenendo recidive a lungo termine.
Prevenzione e Post-Trattamento osteopatico
L’obiettivo dell’osteopata è quello della prevenzione e gestione del dolore tramite il trattamento manuale. Le tecniche manuali si focalizzano sul miglioramento della funzione che sarà la base per ricominciare a muoversi liberamente per prevenire le recidive nel medio lungo termine. Le tecniche più comuni utilizzate dall’osteopata sono le tecniche articolatorie, le manipolazioni vertebrali e le tecniche sui tessuti molli che agiscono a livello muscolare. Dal momento che l’impingement può limitare vistosamente la qualità della vista, il trattamento osteopatico può essere una via con cui mantenere una buona funzionalità articolare e prevenire eventuali disturbi.
Agire tempestivamente farà risparmiare lunghi periodi di dolore invalidante quindi investire oggi nella prevenzione è sempre la scelta più conveniente per una vita più attiva e senza dolore domani
Come più volte spiegato dall’ Osteopata Luca Signorini, specializzato in trattamenti personalizzati e professionali della spalla, è buona cosa rivolgersi a professionisti che abbiano una profonda conoscenza delle tecniche osteopatiche.
Luca Signorini si dedica ad aiutare i pazienti a superare il dolore e a migliorare la loro qualità di vita.
Visitando il sito è possibile navigare nella sezione blog per maggiori informazioni e per prenotare una consulenza mirata alla soluzione del problema.
Inoltre, un percorso di mantenimento post-trattamento permette di monitorare costantemente lo stato della spalla e attuare strategie di rinforzo muscolare e di correzione posturale, riducendo al minimo la possibilità di ricadute o di cronicizzazione dei sintomi.
Un insieme di esercizi specifici per il controllo della scapola, associati a una corretta ergonomia quotidiana, costituiscono infine la base per un recupero duraturo.
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