A Milano la prima sentenza in linea con la Riforma Cartabia
Separazione e divorzio: la prima sentenza che applica la riforma
In evidenza
L’obiettivo della riforma Cartabia in materia di famiglia è l’accelerazione dei tempi della giustizia civile, anche in materia di separazione e divorzio.
Secondo gli addetti ai lavori siamo di fronte a una riforma epocale.
Si avrà un unico rito per ogni procedimento in materia di famiglia.
In relazione alla separazione e al divorzio, potrà essere redatta una domanda in contemporanea e un “piano genitoriale” utile al giudice per modulare visite e collocamento dei figli minorenni.
Sono alcune delle principali modifiche contenute nella Riforma Cartabia in materia di famiglia, che entreranno in vigore a fine febbraio, prima rispetto ai tempi stimati, che parlavano di fine giugno, e verranno applicate alle relative cause a partire dall’1 marzo, in vista dell’introduzione, nell’ottobre 2024, del Tribunale della famiglia, istituito “ad hoc” per questo genere di procedimenti.
Le norme sono tra quelle contenute nella legge delega sul processo civile del precedente Governo, della quale, lo scorso ottobre, è stato approvato il decreto legislativo di attuazione.
La legge di Bilancio successivamente disposto l’anticipazione dell’entrata in vigore della maggior parte delle disposizioni previste dalla riforma, la quale architettura ruota intorno agli impegni assunti con l’Europa nel Pnrr.
L’obiettivo è arrivare a ridurre del 40% i tempi della giustizia civile.
Diritto di Famiglia dopo la Riforma Cartabia
Altre Notizie della sezione
Prorogare le modalità di svolgimento dell’esame di stato per il 2025
10 Gennaio 2025Lo chiede l'Associazione Italiana Giovani Avvocati.
Giudici di pace al collasso.
10 Gennaio 2025L’allarme degli avvocati. Il Governo intanto riapre alcuni Tribunali soppressi.
Avvocati, solo 1 su 10 ha un reddito superiore a 2.000 euro al mese.
09 Gennaio 2025I costi della professione sono decisamente alti, aumentano le cancellazioni dalla Cassa forense e in molti abbandonano l'attività. Ecco cosa fare per risolvere il problema: «lo studio legale va gestito come una azienda», spiega l’esperto.