Anf. La macchina della giustizia è, malata, pericolo di maggiore distacco dei cittadini”
Il grido d'allarme lo lancia da Giampaolo Di Marco, segretario generale dell'Associazione Nazionale Forense.
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“La macchina della giustizia è in questo momento malata e le terapie attualmente in atto non stanno funzionando“. Il che si traduce in “un sempre maggiore distacco dei cittadini dalla Giustizia”, rassegnati a non vederla più come una risoluzione dei loro problemi. È il grido d’allarme lanciato da Giampaolo Di Marco, segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario presso la Corte d’Appello de L’Aquila.
Di Marco ricorda che proprio pochi giorni fa le Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione hanno ricordato che l’esercizio della giurisdizione non può svolgersi “senza la reciproca e continua collaborazione tra avvocati e magistrati, che si deve fondare sul principio di lealtà”. Ed è in questo senso che il segretario generale lancia un appello a tutte le professionalità della giustizia: “L’Avvocatura ha sempre offerto la propria disponibilità a lavorare assieme su obiettivi comuni“, disponibilità che “è stata spesso raccolta dagli altri attori del sistema Giustizia, ma talvolta si sono perse delle occasioni importanti”.
Il primo tema “sul quale tutti i professionisti del diritto potrebbero confrontarsi è quello dell’accesso alla Giustizia, che negli ultimi anni vediamo sempre più compresso. Dalla fine della crisi pandemica in avanti assistiamo, anche visivamente, ad una desertificazione dei Tribunali e ad un sempre maggiore distacco dei cittadini dalla Giustizia”, constata Di Marco.
Agenzia Dire
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