Avvocati, entro novembre eletti in consigli di disciplina
Cambia il regolamento per l’elezione dei consigli distrettuali di disciplina per gli avvocati. C’è infatti l’incompatibilità fra la carica nell’organismo deontologico con quella di componente del Consiglio dell’Ordine o dello stesso Cnf
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Cambia il regolamento per l’elezione dei consigli distrettuali di disciplina per gli avvocati. È il Consiglio nazionale che propone le modifiche alle norme per armonizzare i tempi nella proclamazione degli eletti e l’insediamento del Cdd: c’è infatti l’incompatibilità fra la carica nell’organismo deontologico con quella di componente del Consiglio dell’Ordine o dello stesso Cnf. E con le regole attuali nei mesi finali del mandato si rischia lo svuotamento del Cdd con i componenti che optano per il seggio all’Ordine o al Cnf oppure decadono perché non hanno esercitato la scelta. Il che può causare problemi di funzionamento al Cdd che, ricordiamolo, è il giudice deontologico di prima istanza per i legali (per e gli altri professionisti iscritti agli Ordini, escluse le professioni sanitarie e i notai). La soluzione individuata dall’organismo presieduto da Maria Masi, dunque, è che il presidente del Consiglio dell’Ordine distrettuale convochi entro il 30 novembre successivo alle elezioni gli interessati per tenere la proclamazione degli eletti, mentre la prima seduta per l’insediamento deve svolgersi subito dopo il 31 dicembre. In base al regolamento l’elezione dei componenti del Cdd deve avvenire entro il 31 luglio dell’anno in cui scade il Consiglio di disciplina in carica: è il presidente del Consiglio dell’Ordine distrettuale a indire il voto, sentiti i presidenti dei Consigli dell’Ordine circondariali del distretto. Il nodo dell’incompatibilità con il seggio nel Coa o nel Cnf deve essere sciolto entro trenta giorni, altrimenti l’interessato decade dall’incarico assunto in precedenza. E poi bisogna evitare che il nuovo Cdd si possa insediare nella nuova composizione mentre funziona ancora il vecchio, che scade il 31 dicembre del quarto anno di mandato. Il Consiglio nazionale forense, come sempre in questi casi, ha lanciato una consultazione con organismi e associazioni di categoria che per prassi si tiene online e si concluderà oggi (per chi legge). Il Consiglio di disciplina, fra l’altro, può intervenire subito quando si tratta di tutelare l’immagine della categoria: ad esempio sospendendo dalla professione l’avvocato colpito in sede penale da misura cautelare.
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