Avvocati: obbligo iscrizione alla Gestione separata Inps
È tenuto a iscriversi il professionista che esercita in forma abituale, ma il reddito al di sotto dei 5mila euro annui è solo un indicatore dell’occasionalità.
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Torna alla ribalta la questione dell’obbligo di iscrizione degli avvocati alla Gestione separata Inps: la Cassazione ha mutato orientamento e – a meno di un mese di distanza da una sua precedente pronuncia – ha affermato che il professionista non è tenuto ad iscriversi se guadagna meno di 5mila euro l’anno, cioè quando si colloca al di sotto del limite previsto per l’iscrizione alla Cassa forense.
Poche settimane fa, la Suprema Corte aveva affermato il principio opposto. A ben vedere, le due pronunce collimano su un punto fondamentale: quello dell’esercizio dell’attività professionale in modo abituale, anche se non esclusivo, dal quale sorge l’obbligo di iscrizione alla Gestione separata Inps. E allora in tale prospettiva il reddito assume la funzione di indicatore dell’abitualità o meno, insieme ad altri elementi, come la presenza di una partita Iva e di uno studio aperto.
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