Camera Penale di Bari in stato di agitazione
“Stop al limite di accessi negli uffici giudiziari”
In evidenza
La Camera penale di Bari ha proclamato lo stato di agitazione perché “in controtendenza rispetto alla disponibilità sempre dimostrata dai presidenti di sezione e dal procuratore, la presidente del Tribunale ha risposto alla nostra richiesta di modifica delle modalità di accesso agli uffici giudiziari penali con la seguente frase: ‘Visto, allo stato l’emergenza è in atto sino al 31.12′. A seguito di tale atteggiamento – spiegano i penalisti baresi – che pare orientato ad inibire il prosieguo di una proficua interlocuzione con i capi degli uffici, abbiamo proclamato lo stato di agitazione.
É un dato di fatto ormai acclarato – spiegano i penalisti – il radicale ridimensionamento della pandemia” che “oggi, almeno in Italia, sembra essere sotto controllo e ciò determina l’esigenza di ripensare agli schemi e alle modalità di esecuzione delle procedure di contenimento.
Le nostre richieste, che mirano al riconoscimento di un generalizzato accesso libero degli avvocati agli uffici giudiziari, cancellerie e segreterie comprese, hanno un fondamento normativo” spiega la Camera penale, richiamando il decreto legge 127/2021, entrato in vigore il 15 ottobre, “i cui principi e le cui intenzioni hanno ispirato le nostre richieste. Tale decreto è finalizzato ad assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde Covid-19 e il rafforzamento del sistema di screening”.
Altre Notizie della sezione
Processo penale telematico: una sospensione prevedibile
13 Gennaio 2025Anche l'Associazione Nazionale Magistrati ha espresso una dura critica al sistema, definendolo non pronto e inaffidabile.
Cassa Forense reintroduca le agevolazioni per i praticanti
13 Gennaio 2025Lo chiede l’Aiga una nota inviata al presidente della Cassa Forense.
L’app per il processo penale telematico non funziona, e per la giustizia è un problema
13 Gennaio 2025Tutti contro l'app, con i principali tribunali che ne hanno sospeso l'utilizzo.