Anno: XXV - Numero 235    
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Cnf, Ocf e Mascherin ...e il paravento dell'equo scompenso

La ricerca dell'immunità.

Cnf, Ocf e Mascherin ...e il paravento dell'equo scompenso

Ad ogni uomo, ad ogni professionista, il tempo toglie e poi concede la possibilità di misurarsi con sé stesso e con la realtà che lo circonda e le scelte effettuate sono sempre la misura del suo valore e della sua dignità. La Corte Costituzionale, sulla scia degli Ermellini,   ha nuovamente ed in maniera definitiva  “bacchettato” in maniera mortificante quell’avvocatura sprezzante e spregiudicata che ha da sempre anteposto i propri interessi ed affermazioni personali a quello che in realtà dovrebbe essere il vero ruolo da ricoprire nelle istituzioni forensi e cioè l’interesse della categoria. Questo comune atteggiamento, diffuso nelle istituzioni forensi , dal Cnf ai feudi dei Coa,  incurante di risollevare le aspettative e speranze di una avvocatura giovane e desiderosa di pianificare il proprio futuro nel segno della dignità, morale ed economica, ha finalmente ricevuto la lezione definitiva, in apparenza scontata per i ‘giuristi’, ma necessaria per chi è invece abituato a dare al diritto interpretazioni fantasiose e strumentali ai propri fini. La regola del doppio mandato è regola democratica di civiltà giuridica , idonea ad essere applicata in tutte le cariche pubbliche , per affermare il ricambio e l’alternanza ed evitare la cristallizzazione delle rendite di posizione. Questa la ratio a fondamento della pronuncia,  questo il rilievo sociale da attribuire alla legge ed alla elaborazione della Corte Costituzionale, che nel dettaglio, ha precisato ” gli ambiti di applicazione “, nessuno escluso, a partire dalla massima istituzione forense, il Cnf. Apprendiamo con seria  indignazione poi, l’atteggiamento di Mascherin ed Ocf , che attraverso comunicati all’apparenza scarni ma significativi di spirito eversivo e conservativo, si arrogano il diritto di “dialogare con la politica”, sbandierando gli interventi in tema di equo compenso,  l’equo scompenso ad introdurre misure realmente efficaci a risollevare l’avvocatura da una imposizione previdenziale non rispettosa del dettato costituzionale. Quanto ad Ocf ed al suo comunicato, replichiamo  affermando che i principi costituzionali non devono essere bilanciati. Il principio costituzionale del ricambio e dell’alternanza democratica in tutte le cariche pubbliche è stato definitivamente acclarato e precisato anche per le istituzioni forensi. Ocf deve stigmatizzare l’applicazione della legge che deve essere “costituzionalmente” interpretata ed orientata ed esprimere dissenso verso tutti coloro che siedono illegalmente nel Cnf e non tollerare l’eversivo potere di rappresentanza dell’ avvocatura che ormai il presidente illegale si autoattribuisce sperando di blindarsi con un alea di immunità. Le riforme vanno affrontate ma dalle istituzioni rispettose del dettato costituzionale.

Le istituzioni forensi vanno riformate , per porsi legittimamente e correttamente nel dialogo politico nazionale. Comunicati chiari e non vaghi. L’Avvocatura ha bisogno di interventi decisivi e non mere affermazioni elusive e senza alcun contenuto. L’avvocatura è stanca dei comunicati senza senso ed elusivi del problema dell’illegalità istituzionalizzata. Che Ocf si esprima chiaramente sul doppio mandato e sulla illegalità delle posizioni in Cnf a partire dal presidente Mascherin. L’espediente della rappresentanza conservatrice dell’avvocatura non deve essere ulteriore argomento per eludere la legge e legittimare la loro permanenza nelle istituzioni forensi !!   È finita dunque… e tra la soddisfazione di chi si è sempre battuto per la verità e  la corretta interpretazione e applicazione delle leggi e le dichiarazioni , di chi sta probabilmente ancora elaborando gli artifici ed i raggiri per continuare a  disattendere ed eludere la “lezione di diritto impartita”…vi sono gli Avvocati, quelli veri, quelli che si attendono un dignitoso atto di rispetto per la categoria , nella consapevolezza e convinzione che in mancanza, l’alba del nuovo giorno porterà comunque rinnovamento e ricostruzione. Laddove le dimissioni non saranno gesto salvifico interverranno le azioni forti di un Avvocatura che  intende solo lavorare nel rispetto della Legge,  del ricambio nelle istituzioni e nella dignità,  quella vera …quella dimenticata.

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