Dai commercialisti, proposte sul nuovo processo tributario
Ricorso a un organo 'terzo' per liti sotto 50.000 euro
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“Trasferire la fase di reclamo e mediazione del processo tributario dinanzi ad un organo terzo e indipendente rispetto alle parti in causa per le liti di valore non superiore a 50.000 euro”. È una delle proposte formulate dai rappresentanti del Consiglio nazionale dei commercialisti durante l’audizione dinanzi alla Commissione interministeriale per la riforma della giustizia tributaria.
Nel dettaglio, i professionisti avanzano l’idea di “un organo monocratico per le liti fino a 3.000 euro e un organo collegiale per le liti di valore superiore fino a 50.000 euro, composto da un giudice tributario cessato dal servizio e da due componenti nominati sulla base delle loro competenze tecniche, rispettivamente, dall’amministrazione finanziaria attraverso gli organi di vertice e dai Consigli nazionali degli avvocati e dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, selezionati in base a una procedura pubblica per titoli e che abbiano una qualificata esperienza nella materia tributaria di durata almeno decennale”. Poi, in conformità con “quanto previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), i commercialisti hanno anche avanzato proposte per lo smaltimento dell’ingente arretrato che si verifica nel terzo grado di giudizio presso la Corte di Cassazione, che rappresenta il vero “collo di bottiglia” della giustizia tributaria perché allunga eccessivamente i tempi per ottenere una sentenza definitiva”, si chiude la nota dell’Ordine professionale.
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