Dal 1° febbraio la rivista La Previdenza Forense si sposta sul nuovo sito.
Il primo fascicolo dello storico periodico fu pubblicato nel 1978
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Da allora, la rivista ci racconta quasi mezzo secolo di storia dell’avvocatura italiana, attraverso l’evoluzione della previdenza forense, le riforme dell’ordinamento, le analisi statistiche sui numeri degli iscritti albi e Cassa, ecc.
Nato con un focus prevalentemente mirato al settore previdenziale, il periodico ha ampliato il proprio ambito e la propria vocazione per aprirsi sempre più a luogo di dibattito culturale e scientifico su tutti i temi di interesse per l’Avvocatura e per il mondo del diritto.
La Previdenza Forense annovera oggi, tra i suoi collaboratori, esperti di tutti i settori giuridici: accademici, professionisti, magistrati, filosofi, cultori e storici del diritto. Le sezioni della rivista trattano diffusamente e trasversalmente di Previdenza, Avvocatura, Giurisprudenza, Contributi letterari.
Nel nuovo sito troviamo le informazioni sugli obiettivi e l’ambito scientifico, sugli organi di gestione (Direttore Responsabile, Comitati editoriale, scientifico e di valutazione), il Codice etico e le norme che regolano la procedura di revisione scientifica degli articoli, i contatti della segreteria di redazione.
Tutti gli articoli e i fascicoli della rivista possono essere letti, scaricati e stampati dal sito. In apertura dell’Home page abbiamo l’ultimo fascicolo pubblicato e i quattro contributi editoriali “In Evidenza” del numero.
Il nuovo motore di ricerca consente la consultazione degli articoli e della giurisprudenza presenti nell’intero Data base, fornendo l’elenco dei contenuti digitali che rispondono alla richiesta. La selezione può essere effettuata per titolo, per autore, per argomento, per sezione o tramite l’impiego di una o più parole chiave (keywords).
Alla voce “Collaborazioni editoriali” troviamo le indicazioni su come gli autori possono richiedere la pubblicazione nella rivista degli articoli di carattere scientifico.
Desideriamo che la rivista sia sede di un confronto scientifico e culturale quanto più ampio e condiviso possibile. E coltiviamo l’auspicio di partecipare tutti insieme a tale confronto, con interesse e passione, perché, come diceva il filosofo Hans Georg Gadamer, “la cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande”.
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