ESAME DA AVVOCATO: NIENTE SCRITTI, MA DUE ORALI: VIA LIBERA DAL CDM
Non ci saranno rinvii, ma sicuramente qualche settimana di ritardo si registrerà.
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Quel che è certo è che la prova per l’esame d’Avvocato in tempi di Covid sarà rivoluzionata. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge con misure urgenti in materia di svolgimento dell’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione forense. Le prove – immaginate da Bonafede come i classici tre scritti – erano in calendario a metà aprile. Ad oggi non c’è una data, ma sarà resa nota entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto.
Nel provvedimento, che sarà firmato dal presidente della Repubblica, si prevede l’eliminazione dello scritto per quest’anno. Sarebbe stato troppo pericoloso svolgere la prova in presenza in piena recrudescenza dei contagi, come aveva avvertito il Cts.
Ci saranno, invece, per i 26mila praticanti avvocati, due orali. Per quanto riguarda la prima, candidato sarà nella sede d’esame, quindi o negli uffici giudiziari della Corte d’Appello di appartenenza o nei locali dei Consigli dell’ordine degli avvocati. Con lui il segretario, la commissione, invece, sarà da remoto. Ci saranno varie sottocommissioni.
Come si legge sul sito del ministero della Giustizia, al primo round il candidato sceglierà una materia, tra le tre che dovevano essere verificate con gli scritti (diritto civile o diritto penale o diritto amministrativo). Quando aprirà la busta scelta, si troverà di fronte a una “questione di carattere pratico-applicativo”. In altri termini, dovrà risolvere un caso, così come avrebbe fatto nel tradizionale scritto. Il tutto durerà un’ora: mezz’ora per esaminare la questione, l’altra mezz’ora per discuterla.
Passeranno alla seconda prova, che si terrà almeno un mese dopo la prima, i candidati che avranno preso non meno di 18. In questo caso l’aspirante avvocato dovrà discutere di cinque materie davanti alla sottocommissione. Che, per velocizzare i tempi, non sarà composta da cinque elementi ma da tre. Diventa avvocato chi ottiene un punteggio complessivo non inferiore a 108 punti e non inferiore a 18 punti in almeno cinque materie.
Sarà un esame insolito, dunque, ma almeno ci sarà. La ministra della Giustizia, Marta Cartabia, che sin dai primissimi giorni del suo insediamento aveva assicurato di avere a cuore la questione dei praticanti, è intervenuta sul tema al festival della Giustizia organizzato dall’Associazione giovani avvocati. Quella trovata, ha spiegato, è “una soluzione d’emergenza, esclusivamente per tempi di emergenza, ma non possiamo permetterci di lasciare oltre così tanti giovani nel limbo”.
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