Anno: XXVI - Numero 12    
Venerdì 12 Gennaio 2025 ore 13:45
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Flop delle udienze da remoto.

Giustizia fiscale congelata, compresi i procedimenti cautelari e di rimborso al contribuente

Flop delle udienze da remoto.

Nonostante per il 78% degli avvocati tributaristi le aule delle commissioni tributarie potrebbero garantire il distanziamento sanitario, in appena l’11% i capi degli uffici prevedono di garantire le udienze, tramite iscrizioni a ruolo scaglionate. Il 37% esclude questa possibilità; mentre il 52% si appresta a studiare soluzioni.  Nel contempo ben il 64% degli avvocati dichiara che le aule non sono attrezzate per le udienze da remoto, pur previste dal decreto legge 119 del 2018 (ancora in attesa di attuazione). Sono alcuni dei dati raccolti dalla Scuola di Formazione dell’Unione nazionale delle Camere degli Avvocati tributaristi e presentati venerdì in un webinar di confronto con i rappresentanti del Consiglio di presidenza della Giustizia tributaria e con i Presidenti delle commissioni tributarie Regionali di Milano, Bari e della Toscana I dati sono frutto di un questionario diramato dalla Scuola di Formazione Uncat, e che ha raccolto dai colleghi dati su base empirica provenienti da 40 commissioni tributarie, tra regionali e provinciali,  dal quale emergono alcune tendenze:

  1. a) l’assoluta frammentarietà organizzativa a livello regionale e provinciale;
  2. b) il sostanziale blocco dell’attività giudiziaria durante la Fase 1;
  3. c) il grave blocco subìto anche dai processi “urgenti”, come i cautelari e i giudizi di ottemperanza.

Nello specifico, dalle risposte è emerso che i cautelari sono stati previsti nel 12% degli uffici; mentre i giudizi di ottemperanza, ossia quelli destinati al rimborso del contribuente vittorioso, nel 2,8% dei casi.

“ Una situazione grave per i contribuenti – anche imprese – che avrebbero potuto ottenere i rimborsi e recuperare liquidità”, ha evidenziato la vicedirettrice della Scuola, Fabiola Del Torchio. “I dati e il dibattito che ne è seguito hanno fatto emergere il riconoscimento dell’udienza frontale come presidio del diritto di difesa costituzionalmente garantito; e l’avvertita esigenza – anche da parte dei giudici – che sia rispettata la scelta dell’avvocato tra udienza cartolare e udienza fisica, con la possibilità di differire quest’ultima ad una data successiva per consentire il dibattito processuale frontale” evidenza il presidente di Uncat Antonio Damascelli. “E’ emersa inoltre la estrema incertezza derivante dall’interpretazione dell’art. 83, comma 7 lett.h) (udienza cartolare e adozione del provvedimento del giudice fuori udienza, ndr)  che non tutti ritengono applicabile al processo tributario”. Se oggi, dunque, dovrebbe iniziare la Fase 2,  per Uncat è necessario che i capi degli uffici della giustizia tributaria prendano l’ iniziativa per sollecitare le necessarie autorizzazioni sanitarie da parte delle Asl e delle altre autorità, per garantire – fin dove sia possibile e in piena sicurezza sanitaria- lo svolgimento delle udienze in loco. All’evento da remoto sono intervenuti Angela Tomasicchio – Vice Presidente Consiglio di Presidenza Giustizia Tributaria, Michele Ancona – Presidente CTR Puglia, Domenico Chindemi – Presidente CTR Lombardia, Salvatore Pillitteri, Presidente f.f. XIV CTR Sicilia e vice presidente Vicario Associazione magistrati tributari, Giovanni Soave – Presidente CTR Toscana, i professori avvocati Samantha Buttus – CAT Friuli e Alberto Marcheselli – CAT Genova, e l’avvocato Lorenzo Trombella – CAT Pisa

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