Gli avvocati approdano in pianta stabile al ministero di Giustizia
Il guardasigilli e Greco firmano il protocollo: professione forense in prima linea nel ministero della Giustizia.
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Il presidente del Consiglio nazionale forense, Francesco Greco, ha sempre creduto nell’importanza della presenza degli avvocati nell’Ufficio legislativo del ministero della Giustizia. Da oggi, con la sottoscrizione del protocollo d’intesa tra il Cnf e il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il coinvolgimento degli avvocati nelle attività istituzionali svolte dall’Ufficio legislativo di via Arenula è una realtà.
Gli avvocati, individuati e proposti dal Consiglio nazionale forense al ministero, avranno un compito ben preciso: collaboreranno sotto la direzione del capo dell’Ufficio Legislativo nelle attività di studio, ricerca e consulenza per la formulazione di pareri, elaborazione di proposte normative nonché di interpretazione della normativa vigente nelle materie di comune interesse rientranti nelle competenze del ministero della Giustizia. Si colma, così, un vuoto che potrà consentire anche agli avvocati di connotare il lavoro dell’Ufficio legislativo del ministero. Alla firma del protocollo d’intesa ha partecipato anche il capo dell’Ufficio legislativo del ministero della Giustizia.
La presenza degli avvocati in via Arenula avverrà rispettando alcuni obblighi molto precisi, indicati nel protocollo d’intesa firmato oggi. I professionisti coinvolti si impegneranno a non patrocinare, né personalmente né attraverso membri dello studio di cui fanno parte, cause giudiziali o contenziosi, anche stragiudiziali, contro il ministero durante il rapporto di collaborazione e per un anno successivo alla sua conclusione. Inoltre, il protocollo ha una durata annuale che potrà essere rinnovata entro i limiti del mandato governativo.
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, al termine dell’incontro che ha sancito l’intesa con l’avvocatura istituzionale, ha sottolineato il valore della collaborazione. «Con questo protocollo – ha affermato il guardasigilli – potremo avvalerci del preziosissimo contributo degli avvocati indicati dal Cnf, con il quale condividiamo in maniera proficua comuni obiettivi di orientamento giuridico nella prospettiva della migliore attuazione della politica giudiziaria». Nordio ha altresì ribadito «la grande considerazione che il Governo ha per la professione degli avvocati la cui funzione, come ricordato più volte, è strutturale alla giurisdizione».
Secondo il presidente del Consiglio nazionale forense, Francesco Greco, il lavoro fatto con costanza e tenacia consente sempre di raggiungere risultati significativi. «Sono molto soddisfatto – dice al Dubbio Francesco Greco -, perché abbiamo lavorato alla definizione del protocollo d’intesa con il ministro della Giustizia per molto tempo e finalmente siamo arrivati al traguardo. Le premesse per una collaborazione costruttiva tra il Cnf e via Arenula ci sono tutte».
La firma conferma un costante confronto con il ministero della Giustizia. «Il protocollo d’intesa – commenta il presidente del Consiglio nazionale forense – consentirà agli avvocati di dare un contributo nella scrittura delle norme. Spesso nella lettura delle norme avvertiamo che hanno un carattere molto astratto, sono distanti dai casi concreti che noi avvocati ogni giorno affrontiamo per tutelare i diritti dei nostri assistiti. Ci auguriamo quindi che il lavoro dell’avvocatura nell’Ufficio legislativo del ministero possa essere utile a partire da un ambito particolarmente delicato: quella della tecnica compositiva delle norme. Per rendere meglio l’idea del contributo che ci apprestiamo ad offrire vorrei fare un esempio. Una cosa è progettare un’automobile, altra cosa è invece guidarla in strada. Noi avvocati siamo quelli che fanno il collaudo su strada e, nel caso che qui ci occupa, applicano le norme. Quindi, quando si pensa a una norma, si progetta e si fa una valutazione di massima, l’avvocato nel suo lavoro quotidiano sarà chiamato a mettere in pratica una serie di principi giuridici».
Gli avvocati che faranno parte dell’Ufficio legislativo di via Arenula saranno due e lavoreranno a titolo gratuito. «Il Consiglio nazionale forense – spiega il presidente Greco – si pronuncerà sulla individuazione dei due colleghi i cui nomi verranno comunicati a stretto giro al ministero. Attualmente al ministero della Giustizia sono due le postazioni disponibili. Il nostro intento è quello di individuare figure di primissimo rilievo. Siamo certi che i nomi che saranno indicati dal Cnf saranno presi in considerazione dal ministero della Giustizia per l’alto profilo che contiamo di andare a delineare».
Di Gennaro Grimolizzi il Dubbio
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