I problemi degli avvocati sono problemi di tutto il sistema giudiziario.
Mga sindacato nazionale forense all'inaugurazione dell'anno giudiziario del distretto di Salerno.
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Di seguito il testo del nostro intervento, visibile anche nel video registrato da Radio Radicale in forma abbreviata per il contingentamento dei tempi stabiliti per gli interventi:
“Eccellenze, Autorità, Colleghi, è per MGA sindacato nazionale forense un onore essere qui oggi, in questa occasione di grande rilevanza, che segna l’inizio dell’anno giudiziario 2025. Un anno che si apre con tante sfide per la nostra professione e per tutto il sistema giustizia. Oggi, come rappresentante sindacale degli avvocati, è per me fondamentale fare il punto sulla situazione che la categoria dei lavoratori e delle lavoratrici avvocate sta vivendo, riflettendo sulle difficoltà quotidiane che molti di noi affrontano, ma anche sulle sfide che ci attendono nel futuro prossimo.
La crisi degli avvocati non è solo un problema che riguarda la categoria forense.
Se le difficoltà economiche colpiscono l’intera categoria, lo fanno con particolare forza nei confronti delle avvocate. Le donne avvocate sono ancora oggi penalizzate da un gap retributivo che, secondo il Rapporto Censis, è mediamente del 25% rispetto ai colleghi uomini. Non si tratta solo di una discriminazione economica, ma di una vera e propria ingiustizia strutturale che mina le basi di parità nella professione.
Oltre a questo, molte avvocate si trovano ad affrontare un doppio carico: la professione da un lato e il lavoro di cura familiare dall’altro. Le difficoltà di conciliare la carriera legale con le responsabilità familiari sono ancora troppo spesso ignorate, e il nostro sistema di welfare non fornisce risposte adeguate alle esigenze delle avvocate che scelgono di essere madri o di occuparsi della famiglia. Non esistono politiche concrete per garantire un equilibrio tra vita privata e vita professionale, e questo espone le avvocate a svantaggi economici, sociali e professionali. È necessario un cambio di passo, con l’introduzione di un welfare professionale che permetta alle avvocate di non dover scegliere tra la professione e la famiglia: e se l’appello relativo al patrocinio a spese dello stato lo ho rivolto ai vertici degli uffici giudiziari, la richiesta di un welfare adeguato specie per le avvocate lo indirizzo ai vertici forensi.
Gli avvocati sono garanzia di democrazia.
La funzione difensiva che gli avvocati svolgono è irrinunciabile per il buon funzionamento della giustizia, per il rispetto dei diritti dei cittadini e per il corretto esercizio del diritto alla difesa. Non possiamo permettere che la nostra professione venga svalutata o trascurata. Per questo, la valorizzazione del lavoro degli avvocati deve essere al centro delle politiche istituzionali. È necessario che venga riconosciuto il nostro ruolo, non solo in termini di compenso, ma anche in termini di rispetto professionale. Solo così potremo garantire una giustizia veramente equa e accessibile a tutti.
Oggi, l’avvocatura è chiamata a una sfida complessa. Le difficoltà economiche, i problemi tecnici legati ai portali telematici e le disuguaglianze di genere sono solo alcuni degli ostacoli che ci troviamo a fronteggiare. È nostro compito, insieme alle istituzioni, lavorare affinché le condizioni di lavoro degli avvocati vengano migliorate, affinché la nostra professione possa continuare a garantire l’effettivo esercizio dei diritti fondamentali di tutti i cittadini.
Vi ringrazio per l’attenzione”
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