La storia dell’avvocatura femminile
Una riflessione sul passato guardando al presente per immaginare prospettive diverse in un cammino ancora incerto per le donne.
In evidenza

L’emancipazione femminile dell’avvocatura è il filo rosso del volume “Se la Giustizia è donna” (pagg. 215, euro 25, ed. Wolters Kluwer) di Elvira Frojo, giornalista e scrittrice al suo quinto libro, già avvocato e dirigente della pubblica amministrazione, scritto per il Consiglio nazionale forense. Un appassionante viaggio, a venti anni dalla costituzione della prima “Commissione pari opportunità” istituita dall’organismo apicale dell’avvocatura, che è anche un inno per una nuova umanità. La storia dell’avvocatura femminile svela quanto il contributo delle donne del diritto abbia determinato cambiamenti non solo nella professione forense ma anche nella società civile.
Una riflessione sul passato guardando al presente per immaginare prospettive diverse in un cammino ancora incerto per le donne. Come si legge nella presentazione al volume del giurista Guido Alpa, il “libro raccoglie fatti, documenti, testimonianze ed aiuta a capire le ragioni dei ritardi (politici e culturali) che hanno segnato questo percorso, le difficili conquiste e i traguardi ancora da raggiungere. Con passione indica la via, che non riguarda solo le donne, riguarda tutti noi che vogliamo difendere i diritti e la dignità delle persone”. Le avvocate “sono protagoniste di una giustizia sostanziale, sempre umana, che nasce dal cuore offrendo fiducia per nuovi orizzonti e per i diritti di tutti”, evidenzia il presidente del Cnf Francesco Greco nella prefazione. E Maria Masi, prima donna già presidente del CNF dopo cento anni, rileva nell’introduzione:
“È l’orizzonte di questo libro, guardando all’impegno femminile dell’avvocatura per alimentare l’ottimismo della volontà e della ragione, con maggiore consapevolezza di un ruolo della Giustizia che si espande oltre il dato formale, proiettando verso dinamiche di dialogo e confronto perché il diritto non sempre si identifica con la legge e certamente non si esaurisce in essa”. Sullo sfondo del libro, i temi sul ruolo femminile nella società e nelle relazioni. Quale identità, oggi, per le donne a partire dalla violenza del linguaggio e dalle discriminazioni nel mondo del lavoro fino ai femminicidi? Una rotta che appare difficile invertire. Il messaggio di speranza dell’autrice per una società in cambiamento si nutre, soprattutto, di princìpi, valori, condivisione, a beneficio di tutti, partendo anche dalla funzione sociale dell’avvocatura.
Altre Notizie della sezione

Renata Accardi alla guida della Camera penale di Caltanissetta.
24 Febbraio 2025Raccoglie l’eredità dell’uscente Sergio Iacona.

Carriere separate per dare attuazione al giusto processo
24 Febbraio 2025La relazione del presidente della Sezione giurisdizionale per la Regione Lazio della Corte dei conti, Tommaso Miele, all’inaugurazione dell’anno giudiziario.

Carriere separate, braccio di ferro in Commissione.
24 Febbraio 2025Il neopresidente dell’Anm Cesare Parodi: «Difendiamo la Costituzione». Replica il presidente dei penalisti italiani, Francesco Petrelli: «Il Csm non può essere un cartello elettorale».