Anno: XXV - Numero 216    
Lunedì 25 Novembre 2024 ore 13:30
Resta aggiornato:

Home » L’Agenda Nordio senza il confronto con l’avvocatura è destinata a fallire

L’Agenda Nordio senza il confronto con l’avvocatura è destinata a fallire

Per l’Anf, con le proposte “forti” del ministro si rischia il nulla di fatto sul piano delle riforme

L’Agenda Nordio senza il confronto con l’avvocatura è destinata a fallire

 “Mettere mano alla Costituzione, archiviare l’obbligatorietà dell’azione penale e dare un giro di vite sulle intercettazioni: un manifesto programmatico ‘massimalista’, con luci e ombre, quello enunciato dal Ministro Nordio. Ma non siamo certi che i tempi siano maturi per una agenda politica di questo tenore, dunque auspichiamo che si aprano al più presto momenti di incontro dialettico che consentano ad Avvocati, Magistrati e Ministro di confrontarsi e trovare punti di contatto per riforme che siano applicabili e corrispondenti alle esigenze del Paese in materia di giustizia”.

Lo dichiara il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Giampaolo Di Marco.

“Vero è – continua Di Marco – che con la riforma Cartabia ci troviamo in una situazione singolare, nella quale le Procure della Repubblica si apprestano ad adottare dei propri progetti organizzativi per individuare i criteri per stabilire la priorità nella trattazione delle notizie di reato e nell’esercizio dell’azione penale. Dunque l’azione penale azione penale condizionata da norme amministrative o disposizioni dell’ordinamento giudiziario. D’altra parte l’abolizione tout court dell’obbligatorietà auspicata dal Ministro rischierebbe di creare in alcuni territori delle storture, perseguendo solo alcune tipologie di reato. Se il 2022 è stato l’anno delle riforme, che il 2023 sia l’anno della loro attuazione concertata, ognuno essendo portatore del proprio pensiero che venga sintetizzato da una politica attenta e pronta a rivedere errori di politica legislativa su temi estremamente delicati per la Giustizia e per l’intero Paese. Confidiamo pertanto che il Ministro voglia affrontare il tema col fine ultimo di rendere la giustizia penale più funzionale, ma sempre ancorata al principio di uguaglianza” – conclude Di Marco.

© Riproduzione riservata

Iscriviti alla newsletter!Ricevi gli aggiornamenti settimanali delle notizie più importanti tra cui: articoli, video, eventi, corsi di formazione e libri inerenti la tua professione.

ISCRIVITI

Altre Notizie della sezione

Archivio sezione

Commenti


×

Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.