Organismi di mediazione: accolte le sollecitazioni del Cnf
Rinviato al 31 gennaio 2025 il termine per adeguarsi alle norme di determinazione dei criteri e delle modalità di iscrizione e tenuta del registro.
È stato rinviato al 31 gennaio 2025 il termine entro il quale gli organismi di mediazione e i mediatori saranno chiamati ad adeguarsi alle norme contenute nel decreto del ministro della Giustizia 24 ottobre 2023, n. 150.
Il testo di legge riguarda il regolamento recante la determinazione dei criteri e delle modalità di iscrizione e tenuta del registro degli Organismi di mediazione e dell’elenco degli enti di formazione, l’approvazione delle indennità spettanti agli organismi
l’istituzione dell’elenco degli Organismi Adr deputati a gestire le controversie nazionali e transfrontaliere, nonché il procedimento per l’iscrizione degli Organismi Adr.
Il differimento del termine al 31 gennaio 2025 è stato ritenuto opportuno – è scritto nel decreto del ministro della Giustizia del 9 agosto – «stante l’approssimarsi della scadenza del 15 agosto 2024 e la complessità della procedura amministrativa di adeguamento ai requisiti previsti» dalle norme ed è stato concordato con il ministro delle Imprese e del made in Italy.
Il rinvio all’anno prossimo è il frutto delle sollecitazioni del Consiglio nazionale forense. Un primo differimento del termine, portato al 15 agosto, per gli adeguamenti richiesti si è avuto neanche due mesi fa, dopo una interlocuzione tra via Arenula e l’avvocatura istituzionale. Il tempo a disposizione a quanto pare è stato considerato troppo poco per apportare le modifiche e gli adeguamenti previsti, senza tralasciare le preoccupazioni fatte presenti da tutti gli Organismi di mediazione per ottenere quantomeno un rinvio. Da qui l’accoglimento da parte del ministero della Giustizia della richiesta del Cnf con il chiarimento che si stanno valutando le misure più opportune per rendere meno complessa la disciplina prevista dalla legge e con la pubblicazione della nuova data indicata nel decreto 9 agosto 2024 (modifica dei termini previsti dagli articoli 42, comma 1, e 43, comma 1, del decreto del ministro della Giustizia del 24 ottobre 2023, n. 150).
Il presidente del Consiglio nazionale forense, Francesco Greco, si è molto speso affinché i tempi per adeguarsi alla normativa in vigore non creassero disagi e ha apprezzato la disponibilità del ministro della Giustizia, volta al superamento di una serie di criticità più volte segnalate nei mesi scorsi. L’obiettivo è quello di rendere agevole e funzionale la disciplina riguardante le attività degli Organismi di mediazione.
Enrico Angelini, coordinatore della commissione Mediazione e negoziazione assistita del Consiglio nazionale forense, è molto soddisfatto per la soluzione raggiunta e per il differimento del termine all’inizio del prossimo anno. «Le istanze dell’avvocatura – commenta Angelini – sono state recepite dal ministero della Giustizia, che ha verificato la fondatezza dei nostri rilievi. Ancora una volta abbiamo assistito ad una positiva interlocuzione tra le istituzioni. Occorre rendere merito al presidente del Cnf, Francesco Greco, che con la sua autorevolezza anche in questo caso ha ottenuto il dovuto ascolto nelle sedi competenti. Il provvedimento era atteso dalla stragrande maggioranza degli Organismi di mediazione, sia pubblici che privati, e consente ora un tempo adeguato per analizzare ulteriormente la disciplina attuale e proporre eventuali modifiche migliorative».
L’esigenza di mettere mano al termine inizialmente previsto del 15 agosto è stata rilevata pure dall’Organismo congressuale forense, che ha messo in guardia rispetto alle «rilevanti criticità operative e strutturali» che avrebbero incontrato gli Organismi di mediazione interni agli Ordini degli avvocati. L’Ocf, si legge in una nota, dopo le proficue interlocuzioni intrattenute con il ministero della Giustizia nello scorso mese di giugno, ha auspicato la proroga del termine «ad oggi previsto, al fine di mantenere la piena efficacia del sistema della mediazione, in linea con il conseguimento degli obiettivi previsti dal Pnrr».
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