Patrocinio a spese dello Stato, compensazioni per gli avvocati fino al 30 aprile
È “attiva” dal primo marzo un’altra finestra per recuperare i crediti vantati nei confronti dell’amministrazione pubblica attraverso lo “storno” di eventuali debiti fiscali e previdenziali.
In evidenza
Al via dal primo marzo 2024 la prima finestra temporale per la compensazione dei contributi dovuti a Cassa Forense con i crediti derivanti dal patrocinio a spese dello Stato. Questa opportunità rimarrà aperta fino al 30 aprile, offrendo agli interessati un periodo per sfruttare questa opzione.
A partire dal 2021, gli avvocati hanno avuto la possibilità di compensare i crediti verso l’Erario con la maggior parte dei contributi previdenziali dovuti a Cassa Forense. Tuttavia, è stato il 2023 a segnare una svolta grazie all’intervento incisivo della Cassa Forense e del Consiglio nazionale forense. Con l’articolo 1, comma 860 della Legge n. 197/2022, è stata estesa questa possibilità anche ai crediti relativi a spese, diritti ed onorari derivanti dal patrocinio a spese dello Stato.
La procedura avviene tramite il sistema F24WEB, accessibile su Entratel e/o Fisconline. Tuttavia, è necessario utilizzare la Piattaforma dei Crediti Commerciali (PCC) del Mef, dichiarando che i crediti sono stati liquidati dall’autorità giudiziaria mediante decreto di pagamento non opposto e che il credito non è stato ancora saldato.
Come richiedere la compensazione: guida alla compilazione
È cruciale evitare l’inserimento delle fatture elettroniche poco prima della scadenza, poiché la sincronizzazione richiede 24/48 ore. Una volta inserito il credito nella piattaforma, è possibile utilizzarlo in diverse soluzioni e periodi dell’anno, offrendo una preziosa flessibilità per gli avvocati. La registrazione alla PCC è essenziale per usufruire di questa procedura. Le credenziali possono essere ottenute dal funzionario delegato alle pese di giustizia o richieste via Pec all’ufficio territoriale della Ragioneria dello Stato. La registrazione può avvenire sia come libero professionista individuale che come rappresentante legale o delegato di un’impresa o ente diverso.
Una volta registrati sulla piattaforma, gli avvocati devono selezionare attentamente le fatture da compensare, evitando quelle per cui sia già stato ottenuto un pagamento parziale. Il sistema PCC elaborerà l’elenco delle fatture ammesse alla compensazione e invierà le comunicazioni necessarie agli avvocati, all’Agenzia delle Entrate e al Tribunale per evitare il rischio di doppio pagamento. La compensazione avviene esclusivamente tramite F24WEB, seguendo attentamente le istruzioni per indicare correttamente il credito da compensare nella sezione “altri enti previdenziali” o “erario” del modello F24.
L’adozione di questo sistema ha ricevuto un forte apprezzamento dall’avvocatura, come dimostrato dai dati relativi alle richieste di compensazione: nel periodo dal primo marzo al 30 aprile 2023 sono state richieste 8.659 compensazioni per un totale di 12 milioni e mezzo di euro, mentre nella seconda finestra temporale sono state richieste circa 3.000 compensazioni per 4 milioni di euro. Ciò evidenzia quanto il sistema abbia accelerato i pagamenti da parte della pubblica amministrazione, consentendo agli avvocati di ricevere il dovuto in anticipo rispetto ai tempi ordinari di pagamento delle fatture.
La prossima finestra per esercitare l’opzione per la compensazione è quella che va dal primo settembre al 30 ottobre 2024.
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