Anno: XXV - Numero 214    
Giovedì 21 Novembre 2024 ore 13:20
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Penalisti calabresi ai ferri corti con la Corte d’appello di Catanzaro

Il presidente aveva giudicato la proclamazione dell'astensione dalle udienze come «un atto di scorrettezza istituzionale», la replica è durissima

Penalisti calabresi ai ferri corti con la Corte d’appello di Catanzaro

I presidenti delle Camere penali calabresi riunite nel coordinamento regionale presieduto dall’avvocato Valerio Murgano, replicano alla nota con cui il presidente della Corte di Appello di Catanzaro ha definito la proclamazione di astensione del prossimo 20 luglio «un atto di scorrettezza istituzionale».

Per i penalisti calabresi «è grave che il massimo organo giudicante del distretto di Corte di Appello giudichi così la legittima protesta dell’Avvocatura che lotta, anche nel caso di specie, per il ripristino dei diritti indagati e imputati detenuti, che avrebbero diritto alla decisione degli appelli cautelari con assoluta priorità e nei tempi ragionevoli che la Costituzione impone nonché per il ripristino dei diritti delle persone private della libertà da provvedimenti giudiziari ritenuti giuridicamente sbagliati, che dovrebbero ricevere, senza indugio e non dopo anni, le scus” da parte di uno Stato che ne ha devastato ingiustamente la vita».

Nella nota di replica del presidente della Corte d’appello, si contestava all’Avvocatura anche l’assenza di «preventiva interkklocuzione», ma per i penalisti la realtà è ben diversa: «Proprio l’Ufficio di presidenza, mesi orsono, è stato destinatario dell’istanza con cui la Camera penale di Catanzaro ha chiesto di fornire i dati relativi ai procedimenti di riparazione per ingiusta detenzione pendenti dinanzi alla Corte di Appello di Catanzaro; tale istanza, però, è rimasta priva di riscontro». Proprio questo è uno dei motivi che stanno alla base dell’astensione e in virtù di ciò il Coordinamento rivolge la Presidente della Corte di Appello di Catanzaro, «l’invito a rendere pubblici i dati richiesti in tema di procedimenti di riparazione per ingiusta detenzione finora non forniti».

Tratto da Cosenza Channel

 

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