Pietro Gaeta è il nuovo procuratore generale della Cassazione
Ieri il plenum presieduto da Sergio Mattarella. A votare anche Cassano e Salvato
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È l’avvocato generale dello Stato Pietro Gaeta il nuovo procuratore generale della Cassazione. Il plenum del Csm lo ha scelto come successore di Luigi Salvato, che dall’11 marzo lascerà il posto a Palazzo Cavour per sopraggiunti limiti d’età, con venti voti contro i 9 accordati a Pasquale Fimiani, anche lui avvocato generale. A votare per lui anche Salvato e la prima presidente della Cassazione Margherita Cassano, che lo affiancherà assieme a Fabio Pinelli nel Comitato di presidenza.
Nessun accenno, durante la discussione – presieduta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – alle polemiche che hanno spaccato la V Commissione, quando il compito di arrivare con una candidatura unica è stato disatteso per via delle fantomatiche chat di Palamara, tirate fuori dalla laica della Lega Claudia Eccher, secondo la quale Gaeta avrebbe chiesto aiuto all’ex zar delle nomine proprio per ottenere il posto di avvocato generale. Una polemica che era stata poi annacquata durante la stesura delle relazioni, quando i riferimenti all’ex presidente dell’Anm sono stati cancellati, proprio per evitare polemiche davanti al Capo dello Stato. Eccher non ha però rinunciato ad un piccolo riferimento al caso, sottolineando come Fimiani non sia mai stato «attenzionato dagli organi di informazione», mai al centro di «polemiche», ma citato esclusivamente «per l’attività giuridica». Un vero e proprio «modello per i giovani magistrati», ha sottolineato, lodando, poi, tutti i magistrati – quattro in totale – che si sono candidati al prestigioso ruolo. Lo stesso Mattarella ha riconosciuto l’alto valore di tutti i candidati, dicendosi sicuro che «le qualità di Gaeta gli consentiranno di assicurare una guida salda alla Corte di Cassazione, dove è già un punto di riferimento». E dove contribuirà in maniera positiva, ha sottolineato, «all’attività di questo Consiglio», che avrà il compito, tra le altre cose, di dare attuazione completa alla riforma Cartabia. Ma non solo: Mattarella ha rinnovato al Consiglio «l’augurio di procedere con impegno nella sua attività di così alto valore costituzionale, concorrendo, attraverso il governo autonomo, ad assicurare l’irrinunciabile indipendenza dell’ordine giudiziario».
Il voto ha registrato la spaccatura di Magistratura indipendente, con quattro voti a favore di Gaeta e tre a favore di Fimiani. Complice, come raccontato dal Dubbio, del ruolo di Gaeta quale accusa nei procedimenti disciplinari in occasione del Palamaragate, quando Gaeta chiese e ottenne la sospensione di alcuni esponenti di Mi, facendo anche parte del team di Piazza Cavour che mise sotto accusa l’attuale segretario generale di Mi, il giudice d’appello Claudio Galoppi (che fu poi “assolto”)
Il Dubbio
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