Premio diritti umani del CCBE 2020
Il premio diritti umani del CCBE 2020 attribuito a sette avvocati egiziani detenuti. Premio straordinario alla memoria all’avvocata turca Ebru Timtik.
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Riconosciuto a sette avvocati egiziani attualmente detenuti, Haytham Mohammadein, Hoda Abdelmoniem, Ibrahim Metwally Hegazy, Mahienour El Massry, Mohamed El Baqer, Mohamed Ramadan, Zyad El-Eleimy il Premio CCBE per i diritti umani, assegnato ogni anni dal Consiglio degli Ordini forensi europei. Il suo scopo è quello della sensibilizzazione ai valori della professione di avvocato e ricompensa gli avvocati per il loro impegno e sacrificio a favore dei diritti umani.
Un premio straordinario alla memoria è stato assegnato all’avvocata turca Ebru Timtik, deceduta in stato di detenzione il 27 agosto 2020, dopo 238 giorni di sciopero della fame.
Nel 2019 il premio era stato assegnato agli avvocati iraniani detenuti Nasrin Sotoudeh, Abdolfattah Soltani, Mohammad Najafi e Amir Salar Davoodi per il loro coraggio, la determinazione e l’impegno nella difesa dei diritti umani in Iran.
Mahienour EL-MASSRY è un’avvocata egiziana che difende i diritti umani. Più volte arrestata sotto il regime del presidente Hosni Mubarak, è stata perseguita anche sotto i regimi di Mohamed Morsi e Abdel Fattah al-Sissi.
Mahienour El-Massry ha difeso i diritti degli studenti, i diritti delle donne, il diritto allo sciopero, il diritto all’assistenza legale. Nel 2014 ha ricevuto il premio Ludovic-Trarieux, assegnato ogni anno ad un avvocato che si è distinto nella difesa dei diritti umani. Il premio le è stato assegnato mentre scontava una pena detentiva di due anni per “aver partecipato a una manifestazione non autorizzata”. Mahienour El-Massry è stata di nuovo arrestata dalla polizia il 22 settembre 2019 al Cairo, dopo aver partecipato agli interrogatori di persone che avevano manifestato contro il presidente Al-Sisi ed e’ detenuta nella prigione femminile di Al Qanatar.
Ibrahim METAWALLY HEGAZY è un avvocato specializzato nella difesa dei diritti fondamentali e membro della Commissione egiziana per i diritti e le libertà. Dalla scomparsa nel 2013 del figlio Abdelmoneim durante la sanguinosa repressione dei raduni di Rabea Al-Adawiya e delle piazze Nahda del Cairo, si è occupato della questione delle sparizioni forzate. Ha fondato nel 2016 l’Associazione egiziana delle famiglie delle persone scomparse che ha registrato 1300 scomparse negli anni 2016 e 2017.
È stato arrestato il 10 settembre 2017 all’aeroporto del Cairo mentre si recava a Ginevra per incontrare il gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulle sparizioni forzate e involontarie. E’ detenuto nella prigione di Aqrab.
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