Proroga dello stato di emergenza al 31 gennaio 2021 e ripresa delle attività di riscossione
Aiga Nazionale intende evidenziare il preoccupante disallineamento in atto tra il settore della tutela sanitaria e della lotta al virus da un lato, ed il settore economico e della ripresa delle attività imprenditoriali dall’altro.
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È infatti del 7 ottobre u.s. la notizia concernente la proroga dello stato di emergenza al 31 gennaio 2021, a cui inevitabilmente si accompagneranno le rigorose misure di cautela che tutti i cittadini dovranno continuare a rispettare per contenere la preoccupante nuova ondata di contagi. Su tale specifica iniziativa AIGA non può che rispettare e cogliere con forte senso di responsabilità la scelta di posticipare, al nuovo anno, l’auspicato ritorno ad una (quasi) normalità di vita.
Il perdurare di siffatte misure può, comunque, ritenersi opportuno alla luce dei dati senza dubbio preoccupanti e in forte crescita giorno dopo giorno, ma non può tuttavia limitarsi alla salvaguardia di un solo bene (senza dubbio primario) come la salute, dovendo necessariamente conservare quegli strumenti di cautela economica nei confronti di una popolazione che, a quanto consta, è destinata a subite un nuovo allarme sanitario. Occorre, in altre parole, che venga preservato quel bilanciamento di interessi, quella proporzionalità, più volte sottolineata dal Governo in questi mesi.
Non trova pertanto alcuna logica motivazione la scelta che si sta concretizzando nelle ultime ore, volta a non prorogare – congiuntamente allo stato di emergenza – anche la moratoria delle cartelle esattoriali e più in generale dell’intera fase della riscossione forzata per opera dell’Agenzia delle Entrate della Riscossione.
Come noto, infatti, i vari decreti legge susseguitisi dallo scorso marzo ad oggi (Cura Italia, Rilancio, Agosto), hanno sempre garantito una sinergica, logica, e condivisibile sovrapposizione tra la tutela sanitaria sottesa allo stato d’emergenza con la sospensione di qualsivoglia attività esecutiva volta alla riscossione coattiva di tributi, contributi, ed altri carichi debitori affidati al concessionario della riscossione.
È dunque forte il senso di preoccupazione che AIGA intende manifestare in prossimità della ripresa, da oggi 16 ottobre., dei pignoramenti, dei fermi auto, delle iscrizioni ipotecarie, delle notifiche di cartelle ed intimazioni di pagamento, e di tutti gli strumenti di coazione forzosa tipici del nostro ordinamento. La ripresa di dette procedure rischia, infatti, di affossare definitivamente quel ceto imprenditoriale e professionale in lenta ripresa ma la cui condizione economica in seguito allo scoppio della pandemia non può che aver risentito delle stringenti limitazioni alla libera iniziativa economica; misure di contenimento che, a quanto consta, non cesseranno del tutto fino al 2021 avendo il Governo – come detto – prorogato il periodo emergenziale. Ma se il periodo emergenziale è ancora in essere occorre, pertanto, che quel bilanciamento di interessi e quel principio di proporzionalità non venga, ancora una volta, tradito a discapito dei contribuenti e dei cittadini.
Per questo Aiga auspica che nei prossimi giorni vengano trovate le risorse e le misure idonee per garantire, ancora una volta, l’indispensabile allineamento tra la tutela sanitaria e quella economica.
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