Ricorso elezioni Cnf: comunicato dei ricorrenti
Riceviamo e Pubblichiamo
<<A seguito della costituzione del Ministero della Giustizia nel giudizio dinanzi al Tar Lazio, avvenuta nella serata di venerdì 3.5 u.s., abbiamo appreso una nuova circostanza: lo stesso Ministero (che già aveva omesso di raccogliere le dichiarazioni di mancanza di cause di incompatibilità e conflitto di interessi dei Commissari nominati su indicazione dello stesso Cnf), nei giorni in cui la Commissione si riuniva per verificare l’osservanza della Legge dei risultati dei vari Distretti, si indusse a chiedere chiarimenti al CNF.
Questa, si seguito e testualmente, la difesa del Ministero: “Il Consiglio nazionale, forense, direttamente interpellato dalla competente Direzione generale del Ministero per avere elementi di valutazione in ordine a segnalazioni di presunte incompatibilità, ha avuto cura di precisare che “i nominativi indicati a questo Spett. Ministero siano riferibili a soggetti di elevata professionalità, competenza e moralità, non si ravvede, pertanto, alcun profilo di incompatibilità ad alcun titolo” (nota prot. DAG n. 33673.E del 15 febbraio 2019)”
Alla luce di questo ulteriore elemento di vizio del procedimento elettorale (circostanza quantomeno singolare che il controllore chieda informazioni al controllato!) si è reso necessario un nuovo accesso agli atti, al fine di avere, una volta per tutte, ogni atto del procedimento, e poter quindi depositare ricorso coi motivi aggiunti e decidere la causa corredata di tutti gli elementi che hanno concorso alla formazione del procedimento culminato nella proclamazione del 22.2.2019
È inoltre stato notificato altro ricorso, avente il medesimo oggetto, che sarà opportuno trattare unitariamente, attesa l’importanza della materia per l’intera categoria
I ricorrenti hanno ben chiara la circostanza che l’accoglimento di una eventuale sospensiva porterebbe un nocumento alla intera categoria.
In queste settimane sono all’esame del Governo le Deleghe sul processo civile e penale e sarebbe un danno restare senza interlocutore istituzionale.
Non è discussione la funzione dell’Ente Consiglio Nazionale Forense, ma il vizio del procedimento elettorale e, infine, la condizione di ineleggibilità di alcuni suoi componenti per violazione delle norme di Legge.
I ricorrenti hanno quindi ritenuto opportuno (e comunque meno dannoso per l’Avvocatura) insistere per una decisione del merito, che, anche alla luce dei nuovi ricorsi e dei motivi aggiuntivi che si proporranno, definisca una volta per tutte la vicenda e consenta (a coloro che ne hanno i requisiti di Legge) di rappresentare l’Istituzione Cnf.>>
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