Anno: XXV - Numero 219    
Giovedì 28 Novembre 2024 ore 13:00
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Ridiamo dignità all'avvocatura

L’Organismo forense chiede un confronto con le istituzioni

Ridiamo dignità all'avvocatura

La macchina giudiziaria già da decenni in grande difficoltà, in questi ultimi tempi non solo è stata fortemente compromessa dall’emergenza Covid ma anche  dalle accelerazioni di fenomeni degenerativi che ne stanno minando la credibilità. A lanciare il campanello d’allarme l’Organismo Congressuale Forense che evidenzia un impoverimento delle  tutele su cui si fonda la nostra Costituzione. L’Assemblea dell’Organismo Congressuale Forense attraverso l’Ufficio di Coordinamento chiede un confronto con tutte le istituzioni e le associazioni forensi, per avviare una adeguata campagna di comunicazione e organizzare una manifestazione nazionale  per risollevare le sorti di un sistema che rischia il collasso. In primo luogo c’è da affrontare il problema della “Giustizia paralizzata”. Da qui  la necessità di adottare un “Piano straordinario per la Giustizia” per la messa in sicurezza degli uffici giudiziari. L’Ente inoltre chiede : l’immediata ripresa delle attività giudiziarie in compresenza fisica, nel rispetto delle esigenze di profilassi sanitaria e salve le situazioni in cui ciò sia motivatamente impossibile; la limitazione dell’uso di strumenti alternativi (giustizia telematica, scambio di difese scritte) a casi specifici e per la sola emergenza con lo stanziamento delle necessarie risorse economiche e delle relative dotazioni di personale tecnico con un quadro normativo specifico e la Riforma della prescrizione penale. L’Organismo segnala che in questo momento esiste una “Giustizia indifesa”, pertanto dal punto di vista economico si dovrebbero garantire il rafforzamento dell’effettività dei principi dell’Equo compenso e dei minimi tariffari, il potenziamento del patrocinio a spese dello Stato e l’adozione di  misure di fiscalità a sostegno della sostenibilità della professione forense e dell’innovazione tecnologica negli studi professionali. L’Ente inoltre parla di “Giustizia delegittimata” che si potrebbe contrastare attraverso un Concorso dell’Avvocatura nella riforma del Csm e dell’Ordinamento Giudiziario; la separazione delle carriere, il rafforzamento della presenza della componente forense nei ruoli dirigenziali e consultivi degli apparati di governo della giurisdizione centrali e territoriali, il rafforzamento del ruolo costituzionale dell’Avvocatura e l’inserimento della componente forense nei ruoli direttivi ministeriali.

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