“Se rivoluzione deve essere che sia democratica e a beneficio di tutti"
Scialla (Ocf) al Talk To the future week di Milano
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“Dobbiamo farci trovare preparati come uomini e come professionisti. Prima realizzeremo ciò che ci serve, prima saremo in grado di elaborare e poi metabolizzare gli inevitabili cambiamenti. Le Istituzioni Forensi, gli Ordini, lo stesso Organismo Congressuale Forense dovranno comprendere le innovazioni e calibrarle per i propri iscritti e componenti”. L’Avv. Mario Scialla, coordinatore Ocf interviene così in occasione dell’iniziativa “Talk to the future week” realizzata dall’Ordine degli Avvocati di Milano e patrocinata, tra gli altri, anche dall’Ocf.
“L’IA può essere utile per esaminare le clausole contrattuali particolarmente complesse, selezionare all’interno di vaste banche dati i precedenti più adatti alle istanze di parte o le argomentazioni più aderenti al caso di specie; al limite elaborare una previsione della sentenza o trovare le soluzioni più convincenti rispetto alle controversie. Un ulteriore ambito di utilizzo della IA, già applicato in giurisdizioni soprattutto statunitensi, si riferisce alla valutazione della pericolosità sociale degli imputati o dei condannati, anche al fine di definire la custodia o la scarcerazione. Si è ricorsi alla IA per predire la probabilità del rischio di commettere crimini violenti, mediante algoritmi predittivi e quindi intervenire in un campo particolarmente delicato, ove l’applicazione dell’IA non ha garantito, però, l’oggettività e l’imparzialità: alcuni studi hanno infatti evidenziato come tali operazioni possano essere esposte a pregiudizi che talvolta caratterizzano le decisioni umane, inseriti all’interno del ragionamento algoritmico automatizzato dei programmatori per il funzionamento della macchina o nel processo di autoapprendimento.
In ogni settore di applicazione dell’IA emerge un’istanza etica di non sostituire integralmente la decisione umana con quella artificiale. Molti sono i dubbi sollevati contro chi pretende la sostituzione completa dell’IA a quella umana, sul presupposto che talvolta sarebbe troppo influenzata dalle emozioni, dalle preferenze e dagli interessi soggettivi. In realtà l’intelligenza umana può essere solo assistita e non sostituita da quella artificiale, sia per ragioni di natura tecnico – scientifica, sia per ragioni antropologiche ed etiche”.
Ma la cosa più importante è quella di assicurare a tutti una adeguata protezione sociale, sulla base della giustizia e della solidarietà, con particolare attenzione nei confronti delle persone in condizione di maggiore vulnerabilità. In questo senso andrebbero sollecitate anche tecnologie di inclusione ed integrazione di persone con disabilità”.
Ufficio comunicazione e pubbliche relazioni Ocf
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