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Spese agli assolti e tutele ai legali: ecco la giustizia nella Manovra

Più risorse per la “riparativa”, quasi raddoppiato il fondo per il ristoro delle spese legali agli assolti. Confermate le novità per il patrocinio a spese dello stato

Spese agli assolti e tutele ai legali: ecco la giustizia nella Manovra

Che cosa prevede in tema di giustizia la Manovra che a breve sarà varata anche dal Senato? Innanzitutto un incremento da 5 a 15 milioni di euro annui, a decorrere dall’anno 2023, delle risorse del fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, al fine di potenziare le azioni previste dal Piano strategico nazionale contro la violenza sulle donne.

La tanto contestata – da magistratura e avvocatura – anticipazione dal 30 giugno al 28 febbraio 2023 dell’applicabilità delle disposizioni di riforma Cartabia del processo civile. C’è poi la riforma della disciplina delle intercettazioni preventive che possono essere effettuate da parte dei Servizi di informazione per la sicurezza. Essa estende il termine per il deposito delle intercettazioni dagli attuali 5 giorni (10 in casi particolari) a 30 giorni dalla conclusione delle operazioni. La novella inoltre introduce la possibilità del differimento del termine di deposito per un periodo non superiore a 6 mesi.

Per il professor Gian Luigi Gatta essendo un «intervento che incide su un settore poco noto ma particolarmente delicato per la tutela dei diritti, sarebbe stato più opportuno realizzarlo in altro contesto, con la garanzia di un ampio e meditato dibattito in sede parlamentare». Non mancherà una dotazione finanziaria, pari a 3 milioni di euro annui, nell’ambito delle risorse già iscritte a legislazione vigente nello stato di previsione del ministero della Giustizia, a disposizione della Direzione nazionale antimafia.

C’è poi il rifinanziamento di Fondi per l’edilizia giudiziaria – 100 milioni di euro per il 2023, 150 milioni per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026 e 50 milioni per il 2027 e l’istituzione di un Fondo a favore di iniziative di recupero e reinserimento di detenuti, internati, loro famiglie, recupero di tossicodipendenti e integrazione di stranieri sottoposti ad esecuzione penale, con dotazione pari a 4 milioni per il 2023 e 5 milioni per ciascuno degli anni 2024 e 2025. A questi si aggiunge l’incremento di 6 milioni di euro dal 2023 per l’attuazione delle norme per favorire l’attività lavorativa dei detenuti, grazie ad un emendamento del deputato di +Europa, Riccardo Magi. Previste poi le assunzioni straordinarie presso il ministero della Giustizia: di 100 unità di personale del Dap, da inquadrare nei ruoli di funzionario giuridico-pedagogico e funzionario mediatore culturale; di 1000 unità di personale nel Corpo della polizia penitenziaria; di 800 unità di personale non dirigenziale.

Ci sarà poi l’incremento pari a 5 milioni di euro annui a decorrere dal 2023 dello stanziamento del Fondo per il finanziamento di interventi in materia di giustizia riparativa, tema molto caro all’ex ministra Cartabia. Grazie poi ad un emendamento del deputato di Azione Enrico Costa la corresponsione del rimborso delle spese legali all’imputato assolto verrà liquidata in un’unica soluzione (anziché ripartito in tre quote annuali, come attualmente previsto) entro l’anno successivo a quello in cui la sentenza è divenuta irrevocabile, e ci sarà l’incremento, a decorrere dal 2023, del relativo Fondo da 8 a 15 milioni di euro.

Un punto altrettanto importante è quello relativo al patrocinio a spese dello Stato: sarà possibile compensare gli onorari spettanti per la difesa dei meno abbienti anche con i contributi che il professionista deve personalmente a Cassa forense. Ulteriori disposizioni in materia di giustizia sono contenute nell’ambito delle misure di razionalizzazione della spesa e di risparmio. In particolare si prevede che il ministero della Giustizia – Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria consegua, mediante la razionalizzazione e l’efficientamento dei servizi negli istituti penitenziari, risparmi di spesa non inferiori a 9.577.000 euro per l’anno 2023, 15.400.237 euro per l’anno 2024 e 10.968.518 euro annui a decorrere dall’anno 2025.

Il ministero della Giustizia dovrà assicurare risparmi di spesa (non inferiori a 331.583 euro per l’anno 2023, 588.987 euro per l’anno 2024 e 688.987 euro annui a decorrere dall’anno 2025) anche mediante misure di riorganizzazione ed efficientamento dei servizi in materia di giustizia minorile ed esecuzione penale esterna e di razionalizzazione della gestione del servizio mensa per il personale. Infine assisteremo ad una riduzione di 1.575.136 euro annui a decorrere dal 2023 delle spese di giustizia per le intercettazioni e comunicazioni.

Tratto da Il Dubbio

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