Anno: XXV - Numero 217    
Martedì 26 Novembre 2024 ore 13:30
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Una voce unica per l'avvocatura perugina grazie alla firma del patto per la Consulta degli avvocati

I presidenti di nove associazioni legali, primo caso in Italia, hanno formato un accordo: "L'unità dell’avvocatura dovrebbe essere un fine da perseguire continuamente nell’interesse della categoria"

Una voce unica per l'avvocatura perugina grazie alla firma del patto per la Consulta degli avvocati

Una voce unica per l’avvocatura di Perugia, grazie al patto sottoscritto da tutte le associazioni che raccolgono gli avvocati del foro perugino in base agli interessi professionali.

Le sezioni perugine di Associazione italiana degli avvocati per la famiglia e per i minori, Associazione italiana giovani avvocati, Associazione legali italiani, Camera civile, Camera minorile, Camera penale, Cammino, Movimento forense, e Unione forense per la tutela dei diritti umani, tramite i presidenti Vincenzo Bochicchio, Alessandro Ciglioni, Luisa Mammoli, Damiano Marinelli, Anna Maria Pacciarini, Paola Pasinato, Fabiana Silvestri e Silvia Vinti, hanno sottoscritto un patto per coordinare le attività, sostenere le rispettive richieste e dare voce, unitaria, alla categoria.

“Le associazioni sono consapevoli dell’importanza di ricercare una voce comune per l’avvocatura – si legge nel documento – e ritengono che ciò debba avvenire anche a livello nazionale, poiché l’unità dell’avvocatura dovrebbe essere un fine da perseguire continuamente nell’interesse della categoria”. Da qui la necessità di “un primo passo verso la costituzione di una Consulta, da riunire periodicamente, onde trattare le questioni di maggiore interesse per gli avvocati”, oltre alla necessità di “coinvolgere l’Ordine degli avvocati di Perugia, instaurando un dialogo permanente tra le stesse istituzioni, al fine di realizzare un proficuo scambio nell’interesse degli associati”.

La sottoscrizione del patto porta con sé l’impegno “ad organizzare riunioni periodiche, al fine di valutare la possibilità di creare una Consulta delle associazioni, adottando un protocollo che regoli date, luoghi e oggetto degli incontri, ordinari e straordinari, dei presidenti delle associazioni – conclude il documento – a dare massima diffusione del patto, con l’auspicio della creazione di un’analoga Consulta a livello nazionale”.

Una voce unica per l’avvocatura di Perugia, grazie al patto sottoscritto da tutte le associazioni che raccolgono gli avvocati del foro perugino in base agli interessi professionali.

Le sezioni perugine di Associazione italiana degli avvocati per la famiglia e per i minori, Associazione italiana giovani avvocati, Associazione legali italiani, Camera civile, Camera minorile, Camera penale, Cammino, Movimento forense, e Unione forense per la tutela dei diritti umani, tramite i presidenti Vincenzo Bochicchio, Alessandro Ciglioni, Luisa Mammoli, Damiano Marinelli, Anna Maria Pacciarini, Paola Pasinato, Fabiana Silvestri e Silvia Vinti, hanno sottoscritto un patto per coordinare le attività, sostenere le rispettive richieste e dare voce, unitaria, alla categoria.

“Le associazioni sono consapevoli dell’importanza di ricercare una voce comune per l’avvocatura – si legge nel documento – e ritengono che ciò debba avvenire anche a livello nazionale, poiché l’unità dell’avvocatura dovrebbe essere un fine da perseguire continuamente nell’interesse della categoria”. Da qui la necessità di “un primo passo verso la costituzione di una Consulta, da riunire periodicamente, onde trattare le questioni di maggiore interesse per gli avvocati”, oltre alla necessità di “coinvolgere l’Ordine degli avvocati di Perugia, instaurando un dialogo permanente tra le stesse istituzioni, al fine di realizzare un proficuo scambio nell’interesse degli associati”.

La sottoscrizione del patto porta con sé l’impegno “ad organizzare riunioni periodiche, al fine di valutare la possibilità di creare una Consulta delle associazioni, adottando un protocollo che regoli date, luoghi e oggetto degli incontri, ordinari e straordinari, dei presidenti delle associazioni – conclude il documento – a dare massima diffusione del patto, con l’auspicio della creazione di un’analoga Consulta a livello nazionale”.

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