A metà novembre si conoscerà il destino del Governo: rimpasto sì, rimpasto no?
Tra le tante fissazioni di Giorgia Meloni, una volta al primo piano di Palazzo Chigi, c’era anche quella detta: “Rimpasto? Mai!”.
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Ma è proprio vero: mai dire mai.
Adesso la Meloni vorrebbe liberarsi di ministri incapaci o impalpabili e Tajani sarebbe ben felice sarebbe di sostituire lo zoppicante Zangrillo (Pubblica Amministrazione), l’inesistente Bernini (Università), l’inconcludente Pichetto Fratin (Ambiente e Sicurezza Energetica), ereditati dalla gestione Berlusconi-Fascina-Ronzulli – il ministro della salute Schillaci non vede l’ora di girare i tacchi visto come è ridotto il sistema sanitario italiano – traballa Daniela Santanchè (in pole c’è Foti), per il dopo-Fitto scalpita Cirielli. Da parte sua Meloni vorrebbe silurare Urso e “ricompensare” Rampelli. Insomma, dopo due anni di governo Meloni, tutto è a posto e nulla è in ordine.
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