Anno: XXVI - Numero 36    
Giovedì 20 Febbraio 2025 ore 15:00
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Giorgetti offre due caffè ai pensionati.

La beffa delle minime: aumentano di 3 euro La propaganda dei "mille euro al mese" di Forza Italia si sgonfia alla prova dei fatti. La battaglia persa da Tajani.

Giorgetti offre due caffè ai pensionati.

Due caffè omaggio ogni mese per i titolari di una pensione minima. Non è la nuova promozione del bar di quartiere, ma il risultato che potrà vantare il governo nei confronti degli anziani più vulnerabili. La manovra di bilancio per il 2025, approdata oggi alla Camera dove inizierà il suo iter parlamentare, ha ridimensionato tutte le aspettative che negli ultimi mesi si erano concentrate sui trattamenti pensionistici più bassi. L’aumento si attesterà a circa 3 euro in più, arrivando a 617,89 euro dagli attuali 614,77 euro. Un risultato ancora molto lontano dai “mille euro al mese” più volte promessi da Forza Italia, che nel governo si è sempre fatto portavoce degli interessi degli anziani.

Le previsioni della vigilia puntavano a portare le pensioni minime almeno al di sopra dei 621 euro al mese. Se nella scorsa manovra il governo era riuscito a superare la soglia dei 614 euro grazie a una rivalutazione pari al 2,7%, quest’anno si pensava di riproporre lo stesso meccanismo superando se possibile quella percentuale. Al contrario, alla prova dei fatti l’incremento è stato rivisto al ribasso: la rivalutazione per il 2025 si limiterà al 2,2%, che si applicherà sul trattamento minimo base (598,61 euro) adeguato all’inflazione (pari all’1%). Il risultato finale è il modesto rialzo delle pensioni minime a 617,89 euro, cioè 3,12 euro al mese in più dell’anno in corso. L’aumento sarà invece di 1,3 punti percentuali nel 2026.

La delusione è evidente tra le fila di Forza Italia, che dell’aumento delle pensioni minime aveva fatto il suo cavallo di battaglia. Solo qualche settimana fa, il leader azzurro Antonio Tajani aveva ribadito: “Non si può vivere con 600 euro al mese. Il nostro obiettivo è arrivare a mille euro entro la fine della legislatura”. Una battaglia che si era intestato per primo il fondatore del partito Silvio Berlusconi, che già nel 2001 aveva innalzato le pensioni minime a un milione di lire. “Chi, oggi che il centrodestra è tornato al governo, ha avviato una battaglia per innalzare le pensioni minime a mille euro? Sono sempre io”, aveva detto Berlusconi in una delle sue ultime interviste, promettendo di raggiungere il risultato entro il 2027. Oggi il compito di proseguire su questa strada spettava ai ministri di Forza Italia, ma evidentemente nelle trattative con Meloni e Giorgetti non è stato possibile portare a casa più di due caffè. Amari.

di Matteo Negri su Huffpost

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