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I partiti litigano anche sulle vittime di errori giudiziari

Pronto il testo base per un provvedimento che ha l’obiettivo di ricordare i casi più clamorosi di malagiustizia. Ma Pd e M5S esprimono perplessità.

I partiti litigano anche sulle vittime di errori giudiziari

La politica si divide sull’istituzione di una “Giornata nazionale in memoria delle vittime di errori giudiziari”. Il 3 dicembre è stato adottato dalla Commissione giustizia della Camera un testo base che ha riunito le proposte dei deputati Davide Faraone (Iv), Ingrid Bisa (Lega) e Pietro Pittalis (Forza Italia).

Secondo il provvedimento, la giornata dovrebbe essere quella del 17 giugno, giorno dell’arresto del conduttore televisivo Enzo Tortora. Ogni anno le scuole dovrebbero organizzare giornate di sensibilizzazione sul valore del giusto processo – «quale unico strumento volto a garantire, entro tempi ragionevoli, l’accertamento della responsabilità penale in contraddittorio tra le parti e davanti a un giudice terzo ed equidistante tra accusa e difesa» – e su quello «della libertà, della dignità personale, della presunzione di non colpevolezza, quale regola di giudizio oltreché quale regola di trattamento, di coloro che sono ristretti in custodia cautelare prima e durante lo svolgimento del processo».

Durante il dibattito in Commissione la maggioranza ha votato a favore del testo base. Ovviamente, il Movimento Cinque Stelle ha espresso voto contrario, mentre Alleanza Verdi e Sinistra insieme al Partito democratico si sono astenuti. I dem hanno contestato il fatto che il testo base sia giunto all’attenzione dei commissari solo poco prima del voto. Inoltre, Federico Gianassi ha espresso, durante la discussione, perplessità sul fatto che non si faccia esplicitamente riferimento al “caso emblematico” di Enzo Tortora nella proposta.

Bisognerebbe – questa la posizione del Pd – spiegare bene cosa sia un errore giudiziario «per comprenderne i contenuti ed evitare il rischio che rimanga un concetto tanto evocativo quanto meramente simbolico», si legge nello stenografico della seduta di Commissione. Tecnicamente l’errore giudiziario viene riconosciuto a seguito di una revisione di un processo, conclusosi con condanna definitiva, mentre il caso dell’ex presentatore di Portobello non è ascrivibile a questa ipotesi essendo stato il giornalista condannato in primo grado e poi assolto in Appello. Inoltre tale iniziativa, per i dem, si inserisce in un quadro generale più ampio di discredito della magistratura da parte del centrodestra. Pertanto si riservano ulteriori valutazioni dopo il ciclo di audizioni e il voto sugli emendamenti.

Anche per la pentastellata Stefania Ascari esiste il rischio di «indebolire ulteriormente il potere giudiziario evidenziandone gli errori». Stessa preoccupazione espressa in audizione dal presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia: «Dubito che una giornata in memoria delle vittime degli errori giudiziari possa raggiungere un risultato utile, una sensibilizzazione diffusa dell’opinione pubblica e della cittadinanza su questo tema credo porti poco. Il problema è rendere più attenti gli operatori di giustizia più che la collettività. Il pericolo è di indurre sfiducia pubblica nel sistema giudiziario e dare un messaggio in controtendenza rispetto alle numerose giornate in memoria della legalità. È come se volessimo istituire una giornata in memoria delle vittime degli errori diagnostici e terapeutici, che sono un dramma come l’errore giudiziario».

Invece per il deputato di Forza Pietro Pittalis «si tratta di un intervento legislativo per rimettere al centro il principio della presunzione di innocenza e dare voce alle tante vittime di errori giudiziari ed ingiusta detenzione che, come certificano i dati rilevati, assumono un livello allarmante nel nostro Paese». L’azzurro ci ha poi annunciato che, facendo proprio quanto detto in audizione da Giulia Lasagni, docente di procedura penale presso l’Università degli Studi “Alma Mater” Di Bologna e da Jacopo Della Torre, professore di procedura penale presso l’Università degli Studi di Genova, presenterà emendamenti per allargare il perimetro anche al concetto di ingiusta detenzione e per implementare maggiormente la conoscenza del fenomeno, rendendo noti nella giornata dedicata alle vittime in questione anche i dati della Relazione al Parlamento su ingiuste detenzioni e appunto errori giudiziari.

«Trasmettere i dati – ci dice – è fondamentale per rafforzare i principi che si vogliono difendere in quella giornata di sensibilizzazione». L’altro deputato di Forza Italia, Enrico Costa, ha ritenuto invece «che in tale contesto sarebbe opportuno» ampliare il ragionamento «anche ai casi in cui l’imputato venga sottoposto ingiustamente ad un lungo e infruttuoso calvario processuale».

Il Dubbio

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