Il redditometro spacca il governo
Torna il redditometro.

Per scovare gli evasori, il Fisco potrà mettere sotto la lente le spese dei contribuenti e scoprire così se hanno pagato correttamente le tasse. La novità è scattata con il decreto ministeriale del 7 maggio, pubblicato lunedì scorso in Gazzetta Ufficiale a firma del viceministro dell’Economia Maurizio Leo, ed è subito montata la polemica. Nel caso in cui le spese riscontrate dall’Agenzia delle entrate superino del 20% il reddito dichiarato dal contribuente, scatterà in automatico l’accertamento del Fisco ma prima dell’avvio è previsto un contraddittorio per chiarire le eventuali incongruenze. Questo strumento era stato messo a punto nel 2015 cl governo Renzi, ma era stato sospeso nel 2018 quando il governo Conte 1 aveva stabilito che serviva un nuovo decreto con dei paletti, per limitare al minimo le intrusioni nella vita dei cittadini. Ora questo strumento rispunta, ma crea malumori nella maggioranza.
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