La separazione delle carriere fra giudici e pm.
Finalmente. Forse
In evidenza
Forse stavolta è la volta buona. Forse, molto forse. La corporazione mediaticamente potente dei magistrati farà di tutto per sabotare una riforma che ripristinerebbe le basi di uno Stato di diritto, i tempi sono lunghissimi e rischiano di andare oltre la fine di questa legislatura. È giusto essere scettici, e anche un po’ increduli. Ma è un fatto che il Consiglio dei ministri, sotto la spinta del ministro Carlo Nordio, ha approvato il disegno di legge costituzionale per la separazione delle carriere tra giudici e magistrati dell’accusa.
Diranno che è un vulnus all’indipendenza della magistratura. Ma non diranno che la separazione delle carriere è ordinamento vigente in Spagna, Germania, Svezia, Portogallo, Inghilterra, Stati Uniti, Australia, Canada, Nuova Zelanda, India, Giappone, e altri e non lo è Italia, in Francia, in Turchia, in Bulgaria, Romania e altri.
Finalmente aumenteranno le garanzie per tutti i cittadini, tutti, indistintamente, di essere giudicati da un giudice terzo.
Finalmente viene messa una barriera tra chi giudica, la cui terzietà deve anche apparire, oltre che ovviamente essere, ineccepibile, e il magistrato dell’accusa.
Finalmente accusa e difesa vengono messi sullo stesso piano.
Finalmente chi giudica gli atti dell’accusa non chiamerà collega chi è solo una parte del processo.
Finalmente un bagno di imparzialità libererà le aule dei tribunali da sospetti di parzialità.
Finalmente uno squilibrio viene corretto.
È quello che vorremmo scrivere quando la riforma verrà approvata. Prima è giusto essere molto prudenti e le resistenze corporative saranno fortissime. Ma intanto…
Altre Notizie della sezione
Conte e Appendino siglano la pace e si mettono in trincea aspettando Grillo
22 Novembre 2024Conte e vicecontessa trovano un accordo al fotofinish. Ultime mosse per costruire la trincea dalla quale resistere al possibile assalto del fondatore.
Sì, Valditara ha torto, ma un po’ meno torto
21 Novembre 2024Odissea di una giornata alla ricerca dei dati sulle violenze sessuali in Italia, citati dal ministro.
Umbria regione “rosa”.
20 Novembre 2024Per 30 anni governata solo da donne, un numero superiore a tutte le altre Regioni messe insieme.