Anno: XXVI - Numero 36    
Giovedì 20 Febbraio 2025 ore 15:00
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La separazione delle carriere non intacca l’indipendenza della magistratura

Un Di Pietro sorprendente, almeno in parte, quello intervistato da Giuseppe Legato per La Stampa.

La separazione delle carriere non intacca l’indipendenza della magistratura

La separazione delle carriere? “Non ho ancora capito alcuni politici e l’Anm che dicono che con la separazione delle carriere viene a mancare l’indipendenza della magistratura”.

Il concorso esterno? “È un reato giurisprudenziale: liquefarlo ha i suoi benefici e i suoi rischi, è inutile nasconderci dietro un dito”.

Più nei dintorni dell’inchiesta ligure, e sull’uso delle intercettazioni telefoniche, che hanno portato all’arresto del presidente Giovanni Toti: “In quelle intercettazioni sulla barca ci sono battute da panfilo o confessioni gravissime?”. Perché il pm simbolo di Mani pulite vede chiaro un rischio: “Che alcune indagini più che accertare chi ha commesso il reato vengano svolte per accertare se qualcuno lo ha commesso. Ed è la tecnica della pesca a strascico”. Non immaginatevi una conversione: Antonio Di Pietro rivendica il lavoro fatto, ritiene che la corruzione continui a inquinare la nostra vita, non ama certe riforme del governo, mantiene una sostanziale solidarietà di categoria (non senza qualche saporita puntura), ma sembra che il suo pensiero vada facendosi un po’ più complesso e, dunque, un po’ più interessante.

Da Tangentopoli gli anni sono passati per l’ex pm ma anche per l’opinione pubblica: “Quando scoppiò Mani Pulite percepimmo tutti nel cittadino un sussulto d’orgoglio, di speranza, un anelito di rivincita perché vedevano una possibile svolta per le loro vite. Oggi nell’elettore è intervenuta una forma di assuefazione, di indifferenza”. Ma “tra l’eletto corruttore e l’elettore corrotto sono più arrabbiato con il secondo. Non è possibile svendere l’ultimo vero diritto rimasto che è quello del voto per 50 euro”. Sulle accuse lanciate alla magistratura sulla ricorrente ‘giustizia ad orologeria’, Di Pietro le respinge: “Quale sarebbe rispetto alle 24 ore di un giorno, quella giusta per fare le indagini o seguire le misure cautelari? Quale mese? Quale anno? In Italia si vota di continuo”. Tornando sulle riforme della giustizia del governo Meloni: “Indeboliscono la lotta alla corruzione, a cominciare dalle intercettazioni”. Sulla possibilità di un’alta corte per giudicare i magistrati “la giustizia extraprocessuale non mi ha mai convinto”

di  Huffpost Italia

 

 

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