La vendetta di Grillo è servita: con una Pec chiede la ripetizione del voto
Azzeccagarbugli per azzeccagarbugli: la risposta del fu Garante mette in discussione le rifondazione contiana di M5s. Nasce l'associazione dei figli delle stelle, quella dei grillini duri e puri.
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C’è posta per Giuseppe Conte. Beppe Grillo ha inviato una pec a Conte con la quale chiede di ripetere la votazione sul garante e sulle modifiche dello statuto, votate dall’assemblea costituente. A quanto si apprende, la richiesta cita l’articolo 10, lettera i dello statuto e cita la possibilità per il garante di chiedere che si ripeta il voto. Che a questo punto deve raggiungere la maggioranza assoluta degli iscritti.
La notizia, che rimbalza durante tutto il giorno per bocca di Danilo Toninelli, riceve conferma ufficiale da Genova. La votazione su cui si concentrano le attenzioni è quella per l’eliminazione del garante. È stata votata dal 61 per cento degli aventi diritto, 54 mila voti sugli 89mila iscritti totali. Ma si sono espressi per la cancellazione in 34 mila, mentre 16mila hanno votato contro e 4mila si sono astenuti. Ora, con la ripetizione del voto, i grillini contano di sovvertire l’esito. Basta che i 20 mila che si sono espressi contro o si sono astenuti non vadano a votare e la seconda votazione non raggiungerà il quorum. Quindi, tutto annullato.
È la convinzione di Danilo Toninelli e della parte dei Cinque Stelle che è restata vicina al fondatore. L’ex ministro sta già facendo campagna perché gli iscritti non partecipino alla seconda votazione. Li invita inoltre a non cancellare la propria iscrizione ma anzi a chiedere di essere reiscritti. Toninelli è scatenato. L’applauso che domenica all’assemblea costituente ha decretato all’eliminazione di Grillo, dice, “è la cosa più infamante, più brutta che mi sia capitata di vedere”. Dentro quell’assemblea “c’è solo merda, solo macerie”, aggiunge. “Stanno pensando di calpestare il cadavere del leone, ma non hanno capito che il leone è ferito ma ha molte altre zampate da dare”.
Con Grillo si sono schierati in pochi tra gli eletti. Ma fuori dal Parlamento si muovono i delusi della costituente. A cominciare da Marco Bella, professore universitario in chimica, ex deputato: “Succederà quello che ha detto Grillo, il Movimento è evaporato ma da questo vapore può venire fuori un uragano”, spiega Bella all’Huffpost. “Il processo della costituente non è stato trasparente. Io non ho votato e come me lo hanno fatto in tanti. Ora non penso che ci sarà una scissione. Combatteremo con Beppe perché il M5s non si perda. L’applauso contro Grillo è stata una cosa da far rabbrividire, per la sua stupidità. Senza Grillo, la gran parte di quelli che stanno in Parlamento non sarebbero stati eletti”.
Si schierano con il fondatore i figli delle stelle. Sabato 23 novembre i giovani M5s hanno costituito ufficialmente l’associazione con il loro nome. “Sosteniamo Grillo e le sue posizioni, di fatto fa ancora parte del movimento. Ci siamo attivati da soli perché siamo davvero stanchi della gestione di Conte, del professionismo della politica; non ci sentiamo rappresentati da nessuno e abbiamo creato l’associazione per portare avanti, con il vero attivismo, i valori del vero movimento”, spiega Alessia De Carol, all’Huffpost. In caso di scissione, i Figli delle stelle potrebbero essere il nucleo del nuovo movimento. “Stiamo cercando di creare la nostra strada anche per tutti gli attivisti che si sono dissociati da questo nuovo corso e dal partito di Conte”, risponde Alessia.
Ci sono elementi che portano verso una separazione definitiva. Se Grillo chiede di tornare a votare, è probabile che da Campo Marzio gli rispondano che la votazione è stata regolare. La piattaforma Sky vote è controllata da Vito Crimi, molto vicino a Giuseppe Conte. C’è poi la questione del simbolo: indipendentemente dalla votazione, Grillo potrebbe sollevare in tribunale la questione della proprietà. Per Conte la via d’uscita potrebbe essere la modifica del simbolo per separare le strade una volta e per sempre.
di Alfonso Raimo su Uffpost
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