Anno: XXV - Numero 236    
Lunedì 22 Dicembre 2024 ore 13:45
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L'altolà di Grillo non accende gli animi della base del M5s

Gli elettori guardano avanti e puntano sul radicamento territoriale.

L'altolà di Grillo non accende gli animi della base del M5s

Il radicamento territoriale, prima ancora che nome e simbolo. È questa la priorità di iscritti e simpatizzanti del Movimento 5 Stelle che emerge dalla lettura delle proposte che stanno arrivando sulla piattaforma messa a disposizione per la Costituente. In ventiquattro ore sono state ben oltre mille le idee portate dalla base. Idee che costituiranno, nella seconda fase della Costituente, materia per definire il Movimento che verrà e che sarà ‘varato’ dalla plenaria del 19 e 20 ottobre. La comunità, intanto, risponde in maniera forte e immediata, osservano con soddisfazione dal quartier generale M5s. Assieme al radicamento e al rafforzamento della presenza M5s sui territori, c’è il tema delle regole sulle candidature e sulle parlamentarie. La selezione della classe dirigente, a scorrere le proposte, sembra preoccupare la base che chiede di ragionare su nuovi strumenti. Ad esempio, c’è chi propone “una vera e propria rivoluzione sul tema giovani. Poiché i giovani hanno ormai poca fiducia nella politica e considerato l’importante lavoro che svolge il nostro network giovani, propongo di avere, a ogni elezione, una quota di candidati in posizione prioritaria, che siano under 35”. Un tema, quello della selezione, che si innesta sulla discussione riguardante il limite dei mandati: “Superare il vincolo dei due mandati per coloro che sono stati meritevoli per partecipazione e fedeltà al M5S secondo la votazione della base”, propone un iscritto: “Destinare i soldi dell’autotassazione dei deputati e parlamentari all’incremento della presenza sui territori e alla comunicazione”. E, ancora: “Imporre una clausola che vieti di passare ad altra formazione politica agli eletti“. Capitolo alleanze: in molti aprono ad alleanze strutturali nel centrosinistra, a patto che il perimetro non comprenda Italia Viva e Azione. “Bisogna fare alleanze anche a livello nazionale con le altre forze politiche progressiste, non si può pensare di andare a governare da soli in caso di vittoria alle elezioni. La legge elettorale è quella che è, quindi bisogna fare alleanze anche con il Pd”, si legge in una delle proposte inviate.

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