Renzi no, no e poi no.
Conte, Bonelli e Fratoianni non lo vogliono nel campo largo, né in Liguria né a Roma. Una bella grana per Elly Schlein, che sta lavorando per un progetto il più ampio possibile.
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No a Renzi. Né in Liguria, né in Italia. Non lo dicono apertamente, ma è questo il succo del confronto avuto da Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni su un divanetto del Transatlantico di Montecitorio. Intorno a loro c’è aria di pausa estiva: la frase più gettonata dai parlamentari e dai sottosegretari che si aggirano nel salone è “dove vai in vacanza?”. Ma, circondati da chi tesse le lodi dei giri in barca e da chi si vanta di abitare vicino a un’isola bellissima della Toscana, i tre leader di centrosinistra prima di salutarsi hanno qualcosa di importante da dirsi.
Il leader dei 5 stelle, provato dalla lettera del “correntone Grillo” e reduce da un lungo confronto con Elly Schlein, ragiona a lungo con i due leader di Avs sotto l’occhio vigile di Andrea Orlando, che li osserva dall’altro lato del Transatlantico. Non è un caso che l’ex ministro della Giustizia li osservi così attentamente. Perché nel mini colloquio gli alleati di Elly Schlein parlano anche di elezioni in Liguria, alle quali il parlamentare dem ambisce di correre come candidato del centrosinistra unito. “Al di là della Liguria, ci siamo detti che è necessario accelerare nella creazione di un progetto di alternativa al centrodestra, per il Paese – spiega Fratoianni ai cronisti subito dopo il confronto – quanto alle regionali, sulla figura di Orlando Avs non ha mai avuto preclusioni”.
Il problema, però, è la geometria della coalizione. Il problema si chiama Matteo Renzi. “La politica – osserva ancora Fratoianni – non è una partita di calcio, peraltro di beneficenza”. Il riferimento è allo scatto che ritrae Elly Schlein e Matteo Renzi abbracciati e in gran confidenza subito dopo la partita della nazionale politici contro la nazionale cantanti. “Nel centrosinistra – gli fa eco Bonelli – sono stati fatti degli errori, altrimenti ora non saremmo all’opposizione. Quegli errori non si possono ripetere, altrimenti romperemmo la sintonia con i nostri elettori”.
Insomma, sul carrozzone del campo largo, secondo Avs – ma anche secondo Conte, che ai giornalisti si limita a dire “buone vacanze” – Renzi assolutamente non deve salire. Una bella grana per Elly Schlein, che stava lavorando per un progetto il più ampio possibile. La segretaria dem sul punto non interviene, e tra i suoi il riserbo è massimo. Ma nel partito questo puntare i piedi di tre alleati ha causato agitazione: “Nessuno mette veti, nessuno li subisce”, è la linea.
Il malcontento che Conte, Bonelli e Fratoianni hanno condiviso in questo penultimo giorno dei lavori di Montecitorio prima della pausa estiva è la seconda puntata di un avvertimento che il leader 5 stelle aveva già fatto a Schlein: “Renzi ci fa perdere voti”, le aveva detto solo qualche giorno fa.
Le elezioni autunnali restano un tema caldo, ma non risolto. Su Umbria ed Emilia Romagna la partita del candidato è chiusa. Sulla Liguria – che pure dovrebbe essere la tornata più imminente – invece è ancora stallo. La candidatura di Orlando avrebbe dovuto essere annunciata prima dell’inizio della pausa estiva, cioè in queste ore, ma ancora non è successo. Per una serie di passaggi locali necessari, ma anche e soprattutto per il tentativo di Renzi di entrare nella coalizione. Iv a Genova è in maggioranza con la giunta di Marco Bucci, sindaco di centrodestra molto vicino a Giovanni Toti. Questa posizione viene vista da molti come incompatibile con un eventuale progetto di centrosinistra in Regione. E così, in questo tira e molla di contatti locali e nazionali, il dossier viene rinviato. A quando non si sa: “Qui giochiamo a chi fa meno – si sfoga con HuffPost un autorevole esponente del centrosinistra ligure – anche l’altra sera era previsto un incontro ma è stato cancellato”. Insomma, campagna elettorale agostana addio. Con buona pace di chi, soprattutto a livello locale, invitava a sfruttare il momento e a fare presto.
Da Huffpost
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