Umbria regione "rosa".
Per 30 anni governata solo da donne, un numero superiore a tutte le altre Regioni messe insieme.
Stefania Proietti è la nuova presidente e conferma un trend ormai consolidato: la Regione al cuore verde dell’Italia è tinta di “rosa” da inizio del millennio e lo sarà, salvo sorprese, fino al 2029. Un dato eccezionale se si pensa che la somma dei mandati di tutte le colleghe nella storia della Repubblica nemmeno ci si avvicina.
La Regione al cuore verde dell’Italia è tinta di “rosa”, e alla fine del suo mandato sfiorerà i quasi trent’anni a guida femminile.
Fino al 2019, l’Umbria è guidata dalla sinistra, diventando per molti una roccaforte “rossa” al fianco di Toscana ed Emilia-Romagna, ma cinque anni fa ci pensa la leghista ed ex sindaca di Montefalco, in provincia di Perugia, Donatella Tesei a rompere la tradizione. Dal 2000 ad oggi è lecito però parlare di Regione “rosa” poiché solo donne si insediano come governatrici, eccetto per la breve parentesi di Fabio Paparelli, che nel 2019 sostituisce la dimissionaria Catiuscia Marini.
Dopo la vittoria nella serrata competizione tutta al femminile con la governatrice uscente Donatella Tesei, Stefania Proietti diventa la seconda donna a guidare attualmente una Regione italiana. Nel marzo 2024, è invece la pentastellata Alessandra Todde – la candidata sostenuta da Partito democratico (Pd) e Movimento 5 Stelle (M5S) – a trionfare nelle elezioni regionali in Sardegna contro l’ex sindaco di Cagliari ed esponente di Fratelli d’Italia (FdI) Paolo Truzzu.
L’Umbria è un caso a parte nel panorama nazionale perché dal 2000 si affermano, alla guida della Regione, solo donne, a parte la breve parentesi di Fabio Paparelli, che nel 2019 sostituisce la dimissionaria Catiuscia Marini: L’ex sindaca di Foligno Maria Rita Lorenzetti – sostenuta dalla coalizione “L’Ulivo” – è in carica dal 2000 al 2010, venendo poi sostituita dall’esponente del Pd Catiuscia Marini, governatrice dal 2010 al 2019, quando scoppia uno scandalo su presunti illeciti nel sistema sanitario umbro – in cui è indagata per abuso d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio e falso – che la costringe a rassegnare le dimissioni. Alle elezioni anticipate del 27 ottobre 2019 vince la leghista Donatella Tesei – già senatrice per il Carroccio – appoggiata da una coalizione di centrodestra composta da Lega, Fdi, Forza Italia e le liste civiche “Tesei presidente per l’Umbria Civica” e “Tesei Presidente”. Ora è il turno dell’ingegnera e docente universitaria classe 1975 Stefania Proietti, sindaca di Assisi dal 2016 e capace di unire Pd e M5S sotto l’ombrello della sua candidatura.
La linea temporale delle presidenze regionali femminili: Da D’Antonio a Proietti, passando per Guerra e Polverini
Regioni a statuto ordinario, ma anche a statuto speciale: le presidenze femminili non sono moltissime nella storia italiana, e si concentrano soprattutto in Umbria, l’area che traina a tutti gli effetti il Paese. Scorrendo indietro nel tempo, è Anna Nenna D’Antonio – governatrice dell’Abruzzo dal 1981 al 1983 ed esponente della Democrazia cristiana (Dc) – il primo nome femminile alla guida di una Regione in Italia. Dopo di lei si affermano Fiorella Ghilardotti, alla guida della Lombardia dal 1992 al 1994 – nel pieno della delicata inchiesta di Tangentopoli – e l’ex leghista, poi passata al Pd, Alessandra Guerra, presidente del Friuli-Venezia Giulia dal 1994 al 1995. Tra il 1999 e il 2002 è invece il turno di Margherita Cogo – dal 2022 membro di Italia Viva (IV) – alla presidenza della Regione Trentino-Alto Adige. Dal 2005 al 2010 la sanremese, e oggi esponente del Pd, Mercedes Bresso è al comando del Piemonte, il territorio in cui trascorre l’infanzia.
Il 2010 è l’anno dell’exploit della forzista Renata Polverini nel Lazio, vincitrice in uno scontro avvincente con l’attuale presidentessa di +Europa Emma Bonino, allora candidata espressione del centrosinistra. Nell’aprile 2013 è l’esponente di lungo corso del Pd Debora Serracchiani – vicepresidente del suo partito dal 2019 al 2023 ed ex europarlamentare – a aggiudicarsi la corsa alla presidenza del Friuli-Venezia Giulia. Nella piccola Valle d’Aosta si afferma nel 2018 la leghista Nicoletta Spelgatti, presidentessa per pochi mesi, dal giugno al dicembre 2018, a causa di una giunta dilaniata da questioni interne. La breve durata caratterizza anche la presidenza, targata centrodestra, di Jole Santelli in Calabria: a soli otto mesi dall’insediamento a Palazzo degli Itali, l’esponente di Forza Italia muore nel sonno nella sua casa di Cosenza, a causa di un’emorragia interna legata alla lunga lotta contro un tumore.
di Matilde Nardi su Huffpost
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