320MILA FAMIGLIE IN CRISI PER IL BLOCCO DEL SUPERBONUS
Per l’Ance è indispensabile riaprire rapidamente l’acquisto dei crediti da parte delle società partecipate dallo Stato.
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Il blocco della cessione dei crediti derivanti dal superbonus edilizio “sta determinando forti criticità sotto il profilo sociale”. Lo ha affermato l’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) aggiungendo che, in base alle sue stime, il blocco della cessione comporta “conseguenze dirette su 320.000 famiglie per un totale di 752.000 persone”. Tornando sulla questione del superbonus nel corso dell’audizione al Senato sul dl asset, l’Ance ha aggiunto che “a fronte di 30 miliardi di crediti fiscali incagliati stimati dal Governo in sede parlamentare, è possibile valutare che gli interventi in difficoltà per via del blocco delle cessioni è pari a quasi 95.000 mila e riguardano soprattutto i condomini” per i quali si registra un aumento della loro incidenza sul complesso degli interventi.
Negli ultimi mesi, infatti, precisa Ance, i condomini hanno rappresentato più del 95% dell’importo dei lavori e più dei tre quarti degli interventi.
L’Ance, che è tornata sul tema nel corso dell’audizione al Senato sul decreto asset, chiede di prorogare di almeno 6 mesi il Superbonus per gli interventi sui condomini già avviati al 17 febbraio 2023 (per i quali operano ancora la cessione del credito e lo sconto in fattura), a condizione che, al 31 dicembre 2023, siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo. La proroga è necessaria, spiega l’associazione dei costruttori edili, anche alla luce del mancato avvio della piattaforma di cessione dei crediti, annunciata dal Governo come soluzione al problema dei crediti incagliati.
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