444MILA PROFESSIONISTI NON SONO ISCRITTI A UN ORDINE
Confcommercio, 42,6% donne fra i non ordinistici,1 su 2 laureato.
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Nel nostro Paese sono all’opera circa 444.000 professionisti organizzati in associazioni, e non iscritti a Ordini e Collegi, di cui il 57,4% è composto da uomini, il 42,6% da donne.
Sono 445 mila i professionisti che in Italia non sono iscritti a Ordini e sono in continuo aumento (intorno ad un più 4% rispetto al periodo pre-Covid). Il 53,5% sono uomini, mentre il restante 46,5% donne. 6 su 10 hanno una laurea o un diploma. Oltre il 38% opera in area tecnico-scientifica, il 21,7% fa attività legate alla comunicazione, il 18,2% attività sociosanitarie ed il 12% nell’area economico-legale. Il 19,4% di questi si colloca nella fascia di età compresa tra i 35 ed i 44 anni, il 35,3% tra i 45 ed i 54 anni ed il 27,4% tra i 55 e i 64 anni. Il 60% dei professionisti non ordinistici lavora da solo, mentre poco meno del 40% lavora con dei collaboratori. Lavorano principalmente con più committenti: il 35% lavora con oltre 10 committenti. Il 67% dei professionisti non ordinistici svolge un’attività individuale professionale con partita IVA. Il 73,5% dei professionisti non ordinistici che lavorano con la pubblica amministrazione o con la grande committenza ritiene che sia utile fissare un equo compenso nei confronti di questi committenti. Quasi 6 su dieci adottano il regime forfettario e ritengono che l’obbligo di fatturazione elettronica sia un adempimento giusto ed equilibrato.
Oltre il 73% dei professionisti non ordinistici è iscritto alla Gestione Separata INPS. Solo il 28% dei professionisti non ordinistici ha una pensione integrativa. Stiamo parlando di amministratori di condominio; designer; wedding planner; influencer; insegnanti Yoga; professionisti Benessere, Movimento, Pilates ed esercizio fisico; consulenti finanziari; consulenti e formatori di Management; erboristi; professionisti della prevenzione e sicurezza sul lavoro; professionisti ICT, optometristi, provider ECM; odontotecnici, guide turistiche, informatori cosmetici qualificati. Le richieste sono trasversali per tutti i settori: maggiori tutele statali, incentivi, sconti su acquisto materiali. Maggior riconoscimento della professione e del lavoro intellettuale da parte dei committenti e dei cittadini. Miglioramento e aumento delle prestazioni assistenziali come maternità, malattia, ferie. Più facilità di accesso al credito.
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